Ilaria D’Amico, la frecciata sul programma chiuso dalla Rai: «Caduto il governo eravamo intrusi: chiusi per pressioni»

La giornalista racconta come ha vissuto la chiusura anticipata del suo programma su Rai2. E su Buffon assicura che le nozze sono vicine

Nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, Ilaria D’Amico fa un bilancio tra vita privata e carriera in un’intervista al Corriere della Sera, in cui spiega di non non farsi condizionare dall’improvviso stop del suo programma in Rai, concentrata com’è sui festeggiamenti e soprattutto sui preparativi per l’imminente matrimonio con Gigi Buffon, suo compagno ormai da dieci anni. Di certo però D’Amico non nasconde la delusione per la chiusura di “Che c’è di nuovo” su Rai2, fermato dai vertici di viale Mazzini in anticipo: «È stato scioccante. Ero intenzionata a vivermi un anno di stacco per dedicarmi alla mia famigliola e invece sono stata cercata e con una certe insistenza dalla Rai, in particolare da Mario Orfeo». Nel mezzo però c’è stato il cambio di governo con relative ripercussioni ai piani alti della Tv di Stato: «Tutti dicono di non andare mai in Rai quando un governo è traballante ma mai avrei pensato di ritrovarmi ad essere Paperino – dice la conduttrice a Chiara Maffioletti – specie dopo tutte le rassicurazioni avute. Mi era stato detto che sarei andata in una sera affollata come il giovedì e per questo avrei avuto tutto il tempo per far crescere il programma. Un mese dopo, Orfeo litiga con l’ad e cambia ruolo, e poi cade il governo. Lì, in Rai, non è che Meloni alza il telefono e dice metti questo o quello, ma parte una sorta di stallo militare e succede a prescindere dagli schieramenti in carica. Improvvisamente, eravamo vissuti come intrusi, senza il minimo pudore o rispetto per me come professionista».


Poco dopo l’inizio della trasmissione, D’Amico garantisce che non ci sono stati particolari problemi, anzi di aver anche ricevuto complimenti dall’azienda. Finché non sono arrivate delle spinte: «Dopo la prima puntata avevo ricevuto i complimenti dall’editore per le inchieste. Alla terza ci dicono “abbiamo ricevuto pressioni, dobbiamo chiudere”. Attenzione, se avessi fatto il 9% di share non lo avrebbero chiuso mai, lo so. Serviva tempo: settimana dopo settimana i numeri erano saliti, anche a costo di snaturare il programma per fare più ascolti. Cosa che ho fatto per non lasciare a casa a stagione iniziata il mio gruppo di lavoro. Le promesse andavano mantenute, specie perché erano stati loro a cercare me. Invece c’è stata solo sciatteria e bisogno di liberare spazi. Non ho mai pensato di impostare la mia carriera su un apprezzamento di matrice politica. Sono veramente scioccata per come sono stata trattata: mi sono sentita in trappola». D’Amico esclude che contro di lei ci sia stata una mano politica, considerando poi i suoi apprezzamenti in passato per Giorgia Meloni: «A 50 anni mi godo la mia libertà d’espressione, sia che si tratti di destra o sinistra. Apprezzavo Draghi e apprezzo anche Meloni ma come animale politico: veniva nei miei talk ma non ho mai preso un caffè con lei. Non apprezzo invece l’80 per cento del mondo che le gira attorno, penso non sia alla sua altezza. Ma lei mi suscita simpatia, intanto perché è una donna: nelle sue occhiaie a volte scorgo la fatica di tenere assieme tutti i pezzi, per lei che è anche una mamma».


Lo scorso gennaio, D’Amico dice di aver ricevuto «la fatidica proposta» da Buffon, che nel frattempo però si è ritirato dal calcio giocato per diventare capo delegazione della Nazionale, ruolo che ha scombussolato i piani. Di quella proposta, D’Amico ricorda: «Sono rientrata a casa, a Parma, e ho trovato il caminetto acceso, la musica, le lucine ed è arrivata la sua dichiarazione… finalmente fatta come si deve, dopo anni in cui me lo chiedeva nei modi meno romantici possibili. Tipo, a cena, di punto in bianco, diceva: “Ma come mai io e te non ci siamo ancora sposati? Lo facciamo?”. Una volta me lo ha chiesto con un messaggio via Whatsapp da Parigi… ma alla nostra età le cose vanno fatte come si deve…». Sulla data del matrimonio però è ancora tutto da ridefinire: «Serve almeno un po’ di tempo per organizzare. Ci eravamo detti di farlo a giugno 2024, con calma, poi è arrivato il nuovo impegno di Gigi con la Nazionale e quindi rischieremmo, con gli Europei, di sposarci in una birreria bavarese… scherziamo e diciamo che siamo come Renzo e Lucia. Vedremo, magari anticiperemo, ma sarà di certo un momento intimo, senza clamore».

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