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Meloni difende il compagno Giambruno: «Ha solo detto “occhi aperti e testa sulle spalle”. Lo attaccate perché vuol bene a me» – Il video

07 Settembre 2023 - 20:03 Giovanni Ruggiero
«Non ci trovo nessuna giustificazione per chi stupra una ragazza» dice la premier dopo le polemiche sulle frasi del suo compagno a proposito dello stupro di Palermo

Per la prima volta Giorgia Meloni commenta le parole del suo compagno, Andrea Giambruno, finito sotto attacco per le sue dichiarazioni dopo lo stupro di Palermo, quando disse durante una puntata di Diario del giorno su Rete4 che «se eviti di ubriacarti, magari eviti di trovare il lupo». È netta la difesa della premier, che contesta l’interpretazione data da chi poi ha attaccato il giornalista. «Io penso che Andrea Giambruno abbia detto in modo frettoloso e assertivo una cosa diversa da quella che è stata interpretata dai più. In quelle parole io non leggo il fatto di dire che se tu giri in minigonna ti possono violentare, ma una cosa simile a quella che mia madre mi diceva quando uscivo da ragazza: “occhi aperti e testa sulle spalle”. Purtroppo gli stupratori esistono, non bisogna abbassare la guardia. È un concetto, quello di restare più presenti possibile a se stessi e fare del proprio meglio per non mettersi nella condizione di consentire a questi animali di fare quel che potrebbero fare, penso che sia un consiglio che molti genitori darebbero ai propri figli». «Occhi aperti e testa sulle spalle – ribadisce Meloni – mia madre me l’ha sempre detto. Non ci trovo nessuna giustificazione per chi stupra una ragazza. Ma ci trovo il fatto di dire: “Ragazze dovete stare attente», perché purtroppo è un fenomeno che vediamo tutti i gironi».

La sfogo contro i giornalisti

«Sono mesi che ogni cosa che Giambruno dica vengo chiamata in causa – incalza la premier – E allora vorrei capire la vostra lettura di libertà di stampa. Per come la vedo io un giornalista non dice in tv quello che pensa la moglie. Io non vengo chiamata in causa per quel che dice quel giornalista nell’esercizio della sua professione, e che quel giornalista non viene attaccato più del solito perché vuole bene a me. Questa è la mia idea di libertà di stampa e vi prego, per il futuro, di non chiedermi conto di quel che un giornalista nella libera espressione del suo operato dichiara in televisione. Perché non ritengo di dover essere io di dirgli che cosa deve dire, non ritengo di poterlo fare perché io credo davvero nella libertà di stampa».

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