I due patti tra i 5 eredi Berlusconi, così Marina e Pier Silvio blindano Fininvest: le novità su controllo e vendite

Stabilite le regole tra i primi due figli di Silvio Berlusconi per il «controllo congiunto» della holding di famiglia

Sono due i patti parasociali sottoscritti dai figli eredi di Silvio Berlusconi relativi al controllo di Fininvest. Il primo accordo è stretto tra Marina e Pier Silvio Berlusconi, l’altro coinvolge invece tutti i cinque figli con cui viene ancor più blindato il controllo di Fininvest, e quindi delle partecipate italiane quotate: Mondadori, di cui il gruppo detiene il 53%, e Mediolanum, con il 30%. Marina e Pier Silvio con il 52% delle azioni eserciteranno un «controllo congiunto», disponendo della maggioranza delle quattro holding che controllano il 61,21% del capitale di Fininvest. Aggiungendo le quote ereditate a quelle personali, i due fratelli possono vantare diritto di voto pari al 78,58% di Fininvest.


Il patto sul «controllo congiunto»

Il patto tra Marina e Pier Silvio Berlusconi è stato sottoscritto alla vigilia dell’accettazione dell’eredità il 12 settembre. È stata così data esecuzione alle ultime volontà di Silvio Berlusconi e diventando così esecutivi. In base a quanto stabilisce il testamento, il controllo congiunto è passato ai due fratelli il giorno dopo la firma dei patti parasociali. In questo modo legalmente è stato evitato l’obbligo da parte di Fininvest di lanciare un’Opa a cascata sulle società quotate del gruppo, come prevede il Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria. Lo stesso patto tra Marina e Pier Silvio ribadisce l’impegno di non lanciare scalate. E nel caso una parte fosse inadempiente dovrà «manlevare o tenere indenne» l’altra parte dai costi, fatta salva ogni «ulteriore o diversa ragione di danno o contestazione».


Le clausole per la vendita del controllo

Così come deciso dal fondatore di Fininvest, all’interno della holding le decisioni si dovranno prendere sempre a maggioranza. Marina e Pier Silvio quindi potranno sempre decidere sul futuro del gruppo, al di là della volontà dei fratelli Luigi, Barbara ed Eleonora. A loro tre, con una modifica apposita in una prossima assemblea, sarà dato il diritto di esprimere tre consiglieri di Finivest, e il numero legale del Cda salirà da 12 a 15 membri. Nello statuto saranno introdotte delle clausole di covendita e trascinamento nel caso in cui qualcuno volesse vendere il controllo di Fininvest. Le clausole prevedranno che chi vorrà comprare, dovrà anche acquistare alle stesse condizioni tutte le quote di chi è in minoranza. Nel secondo patto, sottoscritto da tutti i cinque eredi, è previsto che gli accordi possono essere sciolti, con sei mesi di preavviso, o modificati. Comunque i fratelli si sono impegnati a una comunione di un vincolo di lockup, che materialmente impedisce la vendita delle azioni per almeno cinque anni su tutti i beni ereditati, il massimo previsto dalla legge.

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