È la questione politica della settimana, forse del mese. Oggi, poi, con la visita di Ursula von der Leyen a Lampedusa, il dibattito non poteva che concentrarsi sui flussi migratori. Oltre alle dichiarazioni rilasciate da Giorgia Meloni sull’isola – c’era anche lei insieme alla presidente della Commissione Ue -, la leader di Fratelli d’Italia ha parlato diffusamente di immigrazione nell’intervista a Dritto e rovescio. «Chiunque abbia un’onestà intellettuale in questa Nazione deve riconoscere che la presidente della Commissione europea, questa mattina – 17 settembre – ha pronunciato parole in tema di immigrazione che dall’Europa non erano mai state pronunciate, che si riassumono nella frase “siamo noi a decidere chi entra e non entra in Europa e non i trafficanti”». Nelle anticipazioni della puntata che sarà messa in onda stasera, su Rete 4, il capo del governo italiano vuole lanciare un avvertimento netto alle persone che decidono di partire dalle coste africane: «Domani portiamo in Consiglio dei ministri una proposta legislativa che estende fino al limite massimo consentito dai regolamenti europei il trattenimento degli immigrati, cioè fino a 18 mesi. Vuol dire che se tu ti affidi ai trafficanti devi sapere che sarai trattenuto e rimpatriato. Insieme a un mandato alla Difesa per riattivare i centri, nel minor tempo possibile. Così diamo un messaggio chiaro, se non avete diritto d’asilo sarete rimpatriati».
«Sugli sbarchi, ho visto una strategia della sinistra italiana ed europea»
La presidente del Consiglio attribuisce al suo governo il merito di «una rivoluzione copernicana sul contrasto ai flussi». E spiega: «Fino a quando c’era la sinistra al governo, si parlava solo di come redistribuire i migranti illegali in giro per l’Europa, adesso l’Europa parla di come fermare le partenze illegali. E questo è un buon punto di partenza al quale dovranno corrispondere fatti concreti». Rivendica l’affinità tra il piano di 10 punti presentato oggi da von der Leyen e la linea del centrodestra sulla materia. Al conduttore della trasmissione, che chiede a Meloni se l’Europa abbia fatto un’inversione a U sulla gestione dei flussi, risponde: «Abbastanza, e in questo caso è una cosa buona e giusta». Poi, la leader di Fratelli d’Italia ventila l’ipotesi che ci sia una volontà politica dietro all’aumento degli arrivi di migranti in Italia: «Io ho visto una strategia sugli sbarchi, ma non è che la vedo io, è palese, della sinistra italiana ed europea che cerca di smontare qualsiasi cosa si prova a fare. Mi fa arrabbiare che si lavori per smontare quello che l’Italia, difendendo il suo interesse nazionale, riesce a far passare in Europa. Sulle cose che riguardano l’interesse dei cittadini si spera che tutti abbiano la capacità di marciare insieme invece di giocare alla tela di Penelope. Non ci stanno riuscendo a smontarla, ma sicuramente c’è stata una regia».
«Propongo una missione navale europea per fermare le partenze irregolari»
Ancora: «Noi facciamo un accordo con la Tunisia per aiutarla a gestire il fenomeno dei migranti illegali, per portare investimenti in Tunisia, per aiutare una Nazione che rischia il default, una crisi finanziaria che per noi sarebbe devastante, chiudiamo questo accordo con la Commissione europea, facciamo una cosa difficile, poi ti trovi mezza sinistra europea che scrive alla von der Leyen per dirle che l’accordo non si può fare. Se la sinistra spiega quali sono le sue soluzioni al problema epocale, al netto di quella di trasferire centinaia di milioni di africani in Italia e in Europa, ci aiuta». E prima di passare ad altri argomenti, Meloni rievoca un’idea per fermare le partenze che somiglia al suo slogan elettorale del blocco navale: «Continuo a proporre da anni una missione navale europea per fermare le partenze irregolari. L’Europa l’aveva anche messa nero su bianco, la missione Sophia. Aveva tre parti. L’unica che è stata attivata prevedeva che le navi europee andassero a recuperare i migranti, e per paradosso si rivelò un fattore di attrazione. Va recuperata la seconda e terza parte, mai attivate: parlava di usare le navi europee per fermare i trafficanti, impedire le partenze, in accordo con le autorità del Nord Africa, e secondo me anche con le organizzazioni sovranazionali. È la proposta che intendo portare al prossimo Consiglio europeo. È una battaglia fra la legalità e i trafficanti di esseri umani».
Gli altri temi dell’intervista
Nell’intervista fiume, sono tanti i temi affrontati da Meloni. Ad esempio, riguardo alla prossima legge di Bilancio, la presidente del Consiglio punta a confermare «il taglio del cuneo fiscale per tutto il 2024». Ancora, sempre intervenendo con la Manovra, l’auspicio è di riuscire ad «abbassare i tempi delle liste d’attesa» nella sanità. Interventi che, però, richiederanno acrobazie di bilancio pubblico: «Quello che è stato fatto con il superbonus è un buco di 140 miliardi di euro a fronte di una valutazione molto inferiore e non li ha pagati Giuseppe Conte. I soldi serviti sono stati pagati da qualsiasi italiano per più di 2000 euro a testa. Un debito perché Conte doveva fare la sua campagna elettorale. Io ora questi soldi li devo togliere da qualche altra parte. Stiamo cercando soluzioni per salvaguardare le aziende con crediti incagliati e ci ritroviamo con un macigno che pesa sulla legge di Bilancio». Infine, alcuni passaggi del colloquio televisivo toccano la sfera personale di Meloni. Su come è cambiata la sua vita da quando è a Palazzo Chigi, dice: «È un’emergenza continua, chiudi da una parte, risolvi un problema, se aprono altri dieci. Non è un lavoro facile, richiede molta tenuta di testa, molta concentrazione. Come faccio? Giorno per giorno, come direbbe Rambo».
La tenuta psicofisica della premier
Meloni, in chiusura di intervista, denuncia di essere vittima di attacchi misogini: «Mi accusano di essere nervosa? Dicono anche di peggio, nei corridoi si vocifera che avrei le crisi di panico, che prenderei psicofarmaci… Figurarsi, non ho mai avuto una crisi di panico in vita mia. Mi diverte pure vedere la sinistra che si crogiola in questa sua convinzione che magari stando lì ad attaccare tutte le persone che mi vogliono bene uscirò fuori di testa, perché si vede che non mi conoscono bene. Al di là di questo, l’altro giorno leggevo su un sito “Meloni, attenzione alla tenuta psicofisica”. Ho riflettuto sul fatto che questa roba qui è veramente misogina. Dire che siccome sei una donna non ce la farai con la testa, mi ricorda quando all’inizio della storia repubblicana in Parlamento si discuteva del fatto che le donne non potessero fare il magistrato perché una volta al mese avevano il ciclo e diventavano isteriche. Ecco, la sinistra italiana evidentemente è rimasta lì. Ma quello che so io, e tutte le donne di questa Nazione, è che per le difficoltà che tutte le donne affrontano hanno una tenuta di testa che spesso altri non hanno».
Leggi anche: