Gli italiani sono i lavoratori più infelici d’Europa. Ma prima di dimettersi bisogna seguire delle regole: ecco quali

Monica Lasaponara, “escape coach” di professione, consiglia di aspettare prima un’alternativa valida. E di capire cosa si vuole davvero

Chi lascia il lavoro vecchio per quello nuovo, sa quello che lascia ma non quello che trova. E dunque, anche se la tentazione di abbandonare il proprio impiego per gli italiani – certificati come i lavoratori più tristi d’Europa – sembra essere sempre più forte negli ultimi anni, sarebbe bene premunirsi. Per farlo, esistono ormai apposite figure professionali: gli escape coach, che accompagnano i lavoratori esausti verso la loro nuova vita. Bisogna infatti seguire delle regole precise: tanto per cominciare, sarebbe bene resistere nel posto di lavoro che si vuole lasciare fino a quando non ci sia un’alternativa avviata. La ricerca di una nuova posizione e il suo ottenimento, insomma, dovrebbero avviarsi in parallelo alla quotidianità lavorativa già consolidata. E prima ancora che ciò accada, per individuare questa via di fuga, sarebbe bene prendersi un momento per riflettere e chiarire con se stessi cosa si desidera davvero. Se sembra non esserci una risposta a questa domanda, gli escape coach possono aiutare a capirlo. Non bisogna avere fretta. Ma nemmeno necessariamente grandi capitali da investire.


Le cause

I motivi per cui si desidera un cambiamento a livello lavorativo possono essere molteplici, e non riguardano solo la sfera economica: spesso si desidera semplicemente meno stress, più tempo libero. Repubblica cita diversi esempi: a partire da Stefania, un tempo dipendente ben pagata di una multinazionale, che adesso insegna a realizzare dei videocorsi sugli argomenti più disparati e poi li pubblica sul portale che gestisce (Muud.it). Passando per Giada, ex braccio destro di un importante produttore teatrale, ora «armonizzatrice di spazi»: aiuta a organizzare e rendere armoniose le case. E arrivando a Carlo, operaio metalmeccanico appassionato di mountain bike, che sta lanciando il suo progetto di escursioni guidate in bici.


I numeri

La ricerca di un maggior benessere sul posto di lavoro non sorprende. Secondo una ricerca del Politecnico di Milano appena il 7 per cento dei lavoratori si dichiara felice. Gli italiani tendono a essere sottopagati e mobbizzati, secondo il report della società di analisi americana Gallup. Che certifica anche gli impiegati dello Stivale come i più infelici d’Europa. E se il 30% denuncia un’intensa sofferenza, non tutti pensano di riuscire a cambiare la situazione. Hanno paura di perdere la stabilità, o sono convinti che sia troppo tardi per rimettersi in gioco. Eppure una fetta crescente sembra farsi coraggio: secondo quanto rilevato dal ministero del Lavoro, nel 2022 quasi 2 milioni di lavoratori hanno cambiato impiego. E nell’ultimo anno – secondo lo studio del Politecnico – il 46 per cento ha lasciato il proprio ufficio o ha intenzione di farlo, una percentuale che raggiunge il 77 per cento per gli under 27. Ma attenzione: 4 lavoratori che hanno lasciato, su 10, si sono pentiti della scelta fatta. Soprattutto se hanno agito di impulso, senza aspettare un’altra offerta, e dunque hanno riscontrato difficoltà nel ricollocarsi.

L’escape coach

Monica Lasaponara, escape coach e autrice del libro Mollo tutto e cambio vita, ha spiegato a Repubblica: «Per anni mi sono occupata di marketing per note multinazionali. Ma mi sono resa conto di essere infelice. Mi mancava una parte di vita, non avevo tempo di occuparmi di ciò che mi interessava davvero». Adesso invece, si dichiara pienamente soddisfatta. I percorsi che offre costano circa 500 euro. Il suo lavoro consiste innanzitutto nell’aiutare il cliente a capire quale attività potrebbe interessargli. «Quasi mai si tratta di una sua passione o di un hobby, quanto piuttosto di un talento nascosto», spiega. E avverte: «Non si può passare dal Piano A al piano B da un giorno all’altro, serve tempo e dedizione. Chi dice che è facile, mente. In rete si trovano moltissimi sedicenti imprenditori digitali che vendono improbabili soluzioni per guadagnare soldi facili. Sono truffe. Cambiare vita richiede un lungo percorso, ma non è impossibile».

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