Tutti i numeri da record di Giorgio Napolitano. Ma nel Palazzo più longevi di lui Andreotti e Scalfaro

Le cifre della carriera politica del Presidente emerito per 54 anni nei palazzi della politica

Giorgio Napolitano nella storia della politica italiana ha tre primati: è stato il primo presidente della Repubblica eletto una seconda volta. È stato il presidente della Repubblica più longevo in carica, essendosi dimesso a 89 anni, 6 mesi e 15 giorni superando il predecessore Sandro Pertini (88 anni, 9 mesi e 4 giorni). Ed è stato pure il primo comunista (in quel momento ex) ad essere eletto al Quirinale. Pur facendo parte a pieno titolo della Prima Repubblica, per diventare poi uno dei politici simbolo della Seconda Repubblica (era lui presidente della Camera nei due anni di Tangentopoli che segnarono il passaggio dalla Prima alla Seconda), Napolitano non ha fatto parte della assemblea Costituente che scrisse la Carta italiana. E in parlamento ci è arrivato otto anni dopo la Liberazione dal fascismo, nel 1953. Da lì in poi ha vissuto in tutti i principali palazzi della politica per ben 54 anni. Per 28 anni è stato deputato, per 9 anni e 4 mesi senatore a vita, per 8 anni eurodeputato e per 8 anni e 8 mesi presidente della Repubblica. Questo è ancora il record di durata, che però è destinato ad essere superato da Sergio Mattarella nel mese di ottobre 2023.


I 54 anni a Palazzo sono tanti, ma non sufficienti a raggiungere il podio di longevità nella storia Repubblicana: Giulio Andreotti è stato parlamentare per 66 anni, Oscar Luigi Scalfaro è stato a palazzo 65 anni e Ciriaco De Mita per 57 anni. Record che difficilmente potranno essere superati, visto che il parlamentare con curriculum più lungo in carica è Pier Ferdinando Casini, che di anni alle spalle nel Palazzo ne ha vissuti al momento 40. Durante il mandato presidenziale Napolitano ha nominato 5 presidenti del Consiglio: Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi. Ha nominato tre giudici della Corte costituzionale: Paolo Grossi, Marta Cartabia e Giuliano Amato. E ha nominato cinque senatori a vita: Mario Monti, Claudio Abbado (scomparso nel 2014), Elena Cattaneo, Renzo Piano e Carlo Rubbia. Nei primi sette anni Napolitano ha concesso 23 provvedimenti di grazia (lo 0,86% delle domande ricevute), con 13 di questi ha evitato il carcere ai beneficiari talvolta commutando la pena in ammenda, mentre con altri 10 ha cancellato solo la pena accessoria. Il caso più famoso dei 23 è senza dubbio quello dell’attuale direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, a cui Napolitano commutò la pena definitiva di 14 mesi di detenzione in una ammenda da 15.326 euro.


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