Caso Visibilia, i legali della società fondata da Santanchè scaricano sulla «gestione Ruffino» le presunte irregolarità di bilancio

Secondo gli avvocati, gli attuali amministratori sarebbero estranei alle responsabilità contestate dalla procura milanese

Nell’operato degli «attuali amministratori» di Visibilia, non sussiste «alcuna rinvenibile irregolarità di gestione». Anche perché, le contestazioni della procura di Milano, si riferirebbero «al più, al bilancio di esercizio nell’anno 2022, estraneo all’approvazione dei presenti amministratori». È il succo delle note di replica firmate dall’avvocato Fabio Re Ferrè, in vista dell’udienza che si terrà giovedì 28 settembre. Contro Visibilia editore spa è stata intentata, infatti, una causa civile da un gruppo di soci di minoranza. Fino al gennaio 2022, l’impresa era presieduta dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè. Il legale e il suo team, in sintesi, faranno leva sul fatto che gli amministratori di Visibilia, tra cui il nuovo presidente Giuseppe Vadalà Bertini, nominato il 31 agosto, sono «estranei» all’approvazione del bilancio avvenuta il 7 marzo 2023 e relativo all’anno 2022. Bilancio che fu approvato quando la società era guidata da Luca Giuseppe Reale Ruffino, morto poi suicida lo scorso 5 agosto. Stando all’ipotesi dell’aggiunta Laura Pedio e della pm Marina Gravina, tutti i bilanci, dal 2016 al 2022, sarebbero stati falsati. È in particolare la voce relativa all’avviamento della società a essere finita sotto la lente delle giudici: tale spesa, infatti, è stata inserita in ogni bilancio, non solo nel primo.


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