Daniela Santanchè, un altro dipendente in Cig a sua insaputa nell’inchiesta su Visibilia: «Il compagno sapeva tutto»

La procura contesta le garanzie della ministra per evitare il fallimento. Attesa per gli sviluppi su nuovi reati

La procura di Milano mette sotto la lente anche gli attuali amministratori di Visibilia. Mentre i soci di Daniela Santanchè sostengono che l’azienda sia ancora in mano alla ministra. E che anche dopo la morte di Luca Ruffino prosegua la «dolosa manipolazione del bilancio». Per questo chiedono che sia nominato un amministratore giudiziario per la società editrice. E intanto spunta un altro dipendente in cassa integrazione a sua insaputa. Mentre l’Inps smentisce l’esponente del governo Meloni su Federica Bottiglione, la prima a denunciare la Cig “involontaria”: la sua posizione non è mai stata regolarizzata. A differenza di quello che aveva detto Santanchè in Parlamento. Intanto rischia anche il compagno Dimitri Kunz: secondo alcune conversazioni con i dipendenti sapeva della truffa.


L’indagine

La Repubblica spiega oggi che la procura chiede quindi l’azione di responsabilità anche nei confronti degli attuali amministratori. E contesta le garanzie date da Santanchè per ripagare i debiti di 1,6 milioni di euro. Nel procedimento civile aperto dopo la denuncia dei piccoli azionisti il procuratore aggiunto Laura Pedio e il sostituto Maria Giuseppina Gravina hanno consegnato nuovi atti. Secondo i magistrati all’interno di Visibilia «permangono le gravi irregolarità nella gestione da parte degli amministratori». Sotto la lente della procura in particolare c’è la relazione semestrale del 2023 e il bilancio 2022. Che non tiene conto della necessità di svalutazione integrale per 3,8 milioni di euro. La procura contesta anche le garanzie di Santanchè: «Non risultano essere state chieste dal gruppo garanzie reali né tantomeno fideiussorie». Poi c’è la cassa integrazione Covid.


Francesco Maggioni

L’altro dipendente che secondo le indagini sarebbe stato messo in cassa a sua insaputa si chiama Francesco Maggioni. Anche lui ha percepito la cassa a zero ore nonostante l’impiego contestuale lavorativo in società. E visto che nelle conversazioni in cui se ne parla c’è anche Kunz, la procura dice che «traspare la consapevolezza da parte degli amministratori delle irregolarità nella condotta societaria». In più, dopo la conferma dell’Inps, la procura aggiunge che permane l’irregolarità della posizione di Bottiglione. Da qui la richiesta di allargare l’azione di responsabilità anche ai nuovi amministratori. Mentre la posizione di Santanchè potrebbe aggravarsi anche dal punto di vista penale. La ministra è sotto indagine per bancarotta. Ma potrebbero arrivare sviluppi anche sulla contestazione di truffa. Dove si annunciano sviluppi.

Le altre contestazioni

La Stampa invece riporta le consulenze del professor Nicola Pecchiari. Che dimostrano, secondo i soci di minoranza, che «laddove i nuovi amministratori avessero proceduto a una seria revisione delle voci di bilancio, lo stato patrimoniale sarebbe evidentemente di assoluto dissesto». E questo nonostante «la più che rosea rappresentazione fornita dall’organo gestorio» dopo l’approvazione anticipata della semestrale. Le voci di bilancio alterate «quantomeno a partire dal 2016 non sono infatti mai state modificate dagli attuali amministratori». Mentre i soci si chiedono «come si faccia ad attribuire da anni il valore di 735 mila euro ai marchi di una società in costante perdita?». I soci denunciano anche la mancata trasparenza nel recesso del contratto col fondo Negma. E quella «delle verifiche effettuate in merito alla provenienza dei fondi versati nelle casse di Visibilia».

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