Visibilia, la Consob e «l’operazione trasparenza» sulle quote di Ruffino: i pm di Milano indagano sulle omesse comunicazioni

Per la Consob il manager scomparso lo scorso 5 agosto, con la Sif Italia aveva accumulato il 71,33% delle azioni di Visibilia

I pm di Milano, che indagato sul suicidio di Luca Giuseppe Reale Ruffino, effettueranno accertamenti sulle omesse comunicazioni delle operazioni e degli internal dealing che hanno portato, dallo scorso ottobre e fino ai primi di agosto, il manager – morto lo scorso 5 agosto – e la sua Sif a detenere insieme oltre il 70% della società fondata da Daniela Santanchè. Sul caso Ruffino-Visibilia si stanno dunque sommando elementi singolari che la Procura del capoluogo lombardo sta cercando di chiarire. Dopo la comunicazione della Consob, Visibilia Editore ha, inoltre, comunicato solo oggi 30 agosto «di avere ricevuto in data 4 agosto» da parte di Ruffino e Sif Italia (sommati hanno raggiunto il 73%), comunicazione «del superamento della soglia di rilevanza del 66,6 per cento». Anche su questo aspetto, ossia la comunicazione di Visibilia arrivata solo nel primo pomeriggio di oggi, si dovranno fare accertamenti.


Ruffino in proprio e con Sif al 71,33% di Visibilia

Tra giugno e luglio 2023 gli acquisti da parte di Ruffino sono stati infatti intensi, secondo la Consob che ha diffuso i primi risultati dalla propria attività di vigilanza sulle operazioni fatte dal presidente e amministratore delegato di Visibilia. Dalla «operazione di trasparenza su internal dealing e azionariato» che Consob ha deciso di fare, emerge che Ruffino al 17 luglio risultava detenere il 21,31% di Visibilia e la quantità cumulata con Sif Italia era del 71,33%. Un anno prima, a settembre 2022 Consob spiega che Ruffino deteneva solo l’1,7%. Negli ultimi due mesi prima di morire, le operazioni di acquisti quindi si sono intensificate, e dopo l’attività di vigilanza della Consob è emerso che tutte le operazioni sono state omesse dalla comunicazione. La comunicazione pubblica di Consob è spiegata dall’organo di vigilanza «considerato che le informazioni non comunicate da Ruffino non risultano essere in possesso» di Visibilia. E non essendo state comunicate finora pubblicamente «possono pregiudicare l’ordinario svolgimento delle negoziazioni delle azioni emesse da Visibilia Editore e l’integrità del mercato».


Quelle diffuse da Consob in parte sono informazioni già emerse dal lavoro della procura di Milano. Un gesto considerato «inspiegabile» dai famigliari. Il sospetto degli inquirenti è che il suicidio di Ruffino sia legato alla sua scelta di investire nel salvataggio di Visibilia. Come riporta Ansa, il manager sarebbe apparso particolarmente turbato dopo che nell’udienza civile del 22 giugno, sulla causa intentata dai soci di minoranza contro la vecchia gestione di Visibilia, gli inquirenti avevano depositato due relazioni di Nicola Pecchiari, commercialista e docente della Bocconi, nelle quali il consulente dei pm aveva dato conto di «bilanci inattendibili», «irregolarità» finanziarie «estremamente significative», di un deficit «occultato» dagli ex vertici, ma anche di un valore del cosiddetto «avviamento» della società pari a zero. Con possibili riflessi pure sul piano industriale proposto dalla nuova gestione.

La situazione fotografata da Consob si ferma al 17 luglio e non considera le operazioni successive. In casi analoghi, l’Authority avrebbe chiesto di provvedere a dare al mercato tutte le informazioni fino a quel momento omesse. Ma dopo la morte di Ruffino, Consob si è trovata davanti a un caso inedito, non essendo più in vita il responsabile e in assenza di eredi. Le violazioni di Ruffino non si fermerebbero solo agli internal dealing o alle mancate comunicazioni sul superamento delle soglie rivelanti. Superata la soglia del 30%, nell’ottobre 2022 Ruffino, che arriva al 45,81% grazie a un aumento di capitale, invocato l’esenzione dichiarando di avere involontariamente superato la soglia a causa della non sottoscrizione dell’operazione da parte degli altri soci. Ora, alla luce degli acquisti emersi ed omessi dalla comunicazione, sarà probabilmente una questione da approfondire e che, essendo la società quotata su Euronext Growth Milan, spetterà a Borsa Italiana indagare. L’attività di vigilanza di Consob comunque prosegue, per capire dal nuovo quadro cosa deriva e si può immaginare che potrebbero esserci anche dei provvedimenti sanzionatori, in parte nei confronti di Sif e in parte degli eredi.

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