Vladimir Luxuria e il programma con Storace: «Anche mio padre era missino. Un figlio? Lo avrei adottato, ma…»

Oggi parte “Il rosso e il nero” su Radio1. Il racconto della gioventù e della carriera della conduttrice

Vladimir Luxuria condurrà da oggi su Radio 1 Il rosso e il nero insieme a Francesco Storace. Ex deputata di Rifondazione Comunista, opinionista del Grande Fratello Vip e concorrente dell’Isola dei Famosi, Luxuria dice oggi in un’intervista al Corriere della Sera di non aver paura del confronto con l’ex onorevole e senatore del Movimento Sociale Italiano: «Mio papà è un uomo di destra, grande ammiratore di Almirante», sostiene nel colloquio con Chiara Maffoletti. «Si chiama Antonio, faceva l’autotrasportatore, a Foggia. Mi vide la prima volta con gli orecchini e un po’ di trucco mentre ero seduta su una panchina in piazza. L’amico con cui stava passeggiando gli aveva fatto cenno, dicendo: “Guarda quel ricchione”. Il suo sguardo mi trafisse l’anima», racconta. Una volta tornata a casa, ha sentito dal pianerottolo il genitore che rimproverava la mamma per l’educazione sbagliata che le aveva dato.


Le sorelle

Luxuria racconta anche che le sorelle «mi prestavano i vestiti e mi davano il via libera per attraversare il corridoio di casa senza farmi vedere: una volta fuori mi sentivo Naomi Campbell a una sfilata. Mi guardavano con disprezzo ma per me erano tutti applausi». Il padre nel primo Pride di Foggia «ha messo a disposizione il suo camion per trasportare drag queen che ballavano sulla musica di Gloria Gaynor». Anche se resta un uomo di destra e tifa Meloni: «Però mi ha detto che se mi fossi candidata a Foggia con Rifondazione, sarebbe stata l’unica volta in cui avrebbe votato i comunisti in vita sua». Dice che è stata eletta rappresentante d’istituto: «Ma io a Foggia ero famosa: ero il ricchione. Quando confessai al mio prete che sentivo di avere un’identità di genere diversa, rispose che se volevo frequentare ancora la chiesa dovevo deglutire questa roba. Sentir dire dal Papa che le trans sono figlie di Dio, attenzione, declinandoci al femminile, è stata una rivoluzione».


Il figlio

Luxuria racconta anche di Elisabetta Gardini, con la quale ebbe una lite famosa: «Dopo la pipì più famosa della storia posso svelare che venne a vedere un mio spettacolo, parlavo di infibulazione. Alla fine si spellava le mani per gli applausi e mi disse che su temi come la violenza sulle donne potevamo trovare un’intesa. Ma ultimamente la vedo di nuovo irrigidita…». Su Meloni, dice che «la novità che rappresenta va riconosciuta, ma quando l’ho vista abbracciare Orbán mi si è gelato il sangue». E dice che c’è una critica che la ferisce più delle altre: «Quando mi scrivono: ma ti vuoi mettere in testa che sei un uomo? Avrei la tentazione di dire: “Ok, sono un uomo. Se serve per andare oltre lo dico”. C’è grande egoismo». Infine, sui figli: «Ho 58 anni, non ci penso più. Ma ero stata in Mozambico, con l’Unicef, e mi ero legata a un bimbo di 8 anni, Enock: ho visto la sua delusione quando ha capito che non lo avrei adottato. Lo avrei fatto, aveva smosso qualcosa».

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