Il parroco che voleva una messa per Messina Denaro non si arrende: «Lo Stato lo ha curato come nessun altro, nessuno si è indignato»

In un post su Facebook, don Tommaso Izzo e i suoi collaboratori se la prendono con chi ha attaccato la loro iniziativa «per popolarità»

Dopo aver rinunciato a celebrare una messa in suffragio di Matteo Messina Denaro, il parroco di Licignano nel comune di Casalnuovo nel Napoletano, don Tommaso Izzo, torna a difendere quella scelta con un nuovo post sulla pagina Facebook della parrocchia che rischia di scatenare nuove polemiche. Il parroco e i suoi collaboratori spiegano che «in alcun modo si intendeva fare l’apologia di chi si è macchiato di crimini gravissimi che vengono anzi fortemente condannati e stigmatizzati,semmai vi fosse il bisogno di specificarlo». Quella messa aveva solo l’intenzione di «affidare alla Misericordia di Dio anche la sua anima proprio perché fortemente macchiata da peccati». Ma c’è un però, che a don Izzo proprio non va giù: «Con rammarico – si legge nel post – si fa notare che lo Stato ha curato il corpo dell’uomo con le cure sanitarie migliori che non vengono date ad altri cittadini e nessuno si è indignato». Insomma l’ambizione del sacerdote «era volta a curare l’anima ma molti hanno protestato». Dalla parrocchia se la prendono quindi con chi avrebbe attaccato l’iniziativa del parroco sollevando un polverone «cavalcato da chi ha voluto sfruttare la notizia per scopi di popolarità». Sperano quindi che gli attacchi finiscano, «lasciando spazio alle numerose attività benefiche che da anni faticosamente si portano avanti nella parrocchia Maria SS. Annunziata come la mensa e le docce per i bisognosi e la costruzione di un dormitorio per i senzatetto ricavato da un edificio confiscato alla camorra».


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