Biella, fermate 4 persone per il cadavere nel cassonetto: accusate di omicidio e occultamento

L’uomo aveva il volto tumefatto e una calza di nylon in testa: l’ipotesi più accreditata è il pestaggio

Nella notte, quattro persone – tre uomini e una donna – sono state fermate per l’omicidio dell’uomo italiano il cui cadavere è stato trovato da un signora avvolto in un telo di plastica in un cassonetto della spazzatura il 30 settembre in tarda serata. L’uomo aveva 33 anni. In testa, a coprire il volto tumefatto, aveva una calza di nylon, sul sopracciglio un profondo taglio, e sul corpo numerosi lividi che molto probabilmente derivano da un pestaggio. Ad essere fermati sono stati tre uomini di 32, 24 e 42 anni e una donna di 34, tutti accusati di omicidio e occultamento di cadavere. Una di loro vive in via Coppa: la stessa che taglia il quartiere di edilizia popolare dove è stato trovato il cadavere, all’altezza del civico 29. Tutti gli altri risiedono a Biella, ma in zone diverse.


Le indagini

Le indagini della squadra mobile, coordinate dalla sostituta procuratrice Sarah Cacciaguerra, giunta già ieri sul luogo del delitto, sono al momento concentrate in quell’area, dato che alcuni testimoni hanno riferito di aver visto degli strani movimenti di diverse persone avvenire vicino ai cassonetti, che potrebbero essere stati quelli necessari ad occultare il corpo. Anche la vittima viveva nel Biellese. Le indagini suo passato, riporta l’edizione torinese di Repubblica hanno fatto riemergere dei piccoli precedenti per droga, ma nulla di recente che possa essere considerato un valido movente d’omicidio. Al momento gli elementi sono pochi, ma le indagini proseguono per chiarire cosa sia successo nella notte tra il 30 settembre e il primo ottobre.


In copertina: GOOGLE MAPS / Via Coppa, 29 a Biella

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