Mantova, l’uomo morto dopo aver contratto il virus West Nile

Aveva 80 anni. È deceduto ai primi di settembre

Un uomo di 80 anni è morto ai primi di settembre all’ospedale Carlo Poma di Mantova dopo aver contratto il virus West Nile. Lo scrive questa mattina la Gazzetta di Mantova citando fonti dell’Ats Val Padana. L’anziano abitava nell’Asolano ed era stato ricoverato alcuni giorni prima con febbre alta dopo essere stato punto da una zanzara che veicola il virus. I morti per il virus nel Mantovano salgono così a tre dopo il primo decesso di un 86enne avvenuto ad agosto. A luglio era morto un 83enne in Veneto In totale sono 14 i casi di virus nel Nilo riscontrati a Mantova, più altri tre sotto esame da parte dei medici. Il paziente più giovane accertato è un 15enne con sintomi molto lievi. Il West Nile era già comparso in Italia nel 2020, quando aveva provocato la morte di cinque persone. È stato isolato per la prima volta in Uganda, nel 1937 e deve il suo nome al distretto in cui è stato trovato. Il virus si trasmette all’uomo soprattutto con le punture di zanzare, in particolare quelle di tipo Culex ma può arrivare all’uomo anche attraverso altri canali, come la trasfusione di sangue. Può infettare anche altri mammiferi, dai cavalli ai cani e gatti. Non è mai emerso finora il contagio da uomo a uomo. Il periodo di incubazione va da due a 14 giorni. I casi gravi ammontano all’1%. Generalmente si tratta di anziani con patologie pregresse.


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