Giorgetti prepara la legge di Bilancio ma avverte: «Controllo ferreo della spesa pubblica»

Quattro gli interventi principali previsti: lotta alla denatalità, cuneo fiscale, accorpamento delle due aliquote Irpef più basse e rinnovo dei contratti nella pubblica amministrazione

La manovra per il 2024 punterà sul rigore, dice il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Ma alcuni degli interventi simbolici e annunciati dal governo saranno inclusi: sicuramente il taglio del cuneo fiscale, accorpamento delle prime due aliquote Irpef, interventi – ancora non ben chiariti – per il contrasto della denatalità e l’avvio del rinnovo dei contratti della Pa. Quattro punti fondamentali su cui il ministro ha puntato nel corso della audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla Nadef. Per i contratti della Pubblica amministrazione l’importante, dice Giorgetti, è avviare «il percorso di rinnovo dei contratti» per il triennio 2022-2024. Più di tutto sarà importante l’attenzione rivolta al «personale medico-sanitario, nell’ambito delle ulteriori risorse destinate» al finanziamento della spesa sanitaria. Visto poi che i contorni del nuovo Patto di stabilità non sono ancora chiari, ma certamente le regole saranno più stringenti di quanto avvenuto in questi anni, sarà necessario «il ferreo controllo dell’andamento della spesa diventerà un imperativo non più eludibile».


L’instabilità economica legata alla guerra

Il quadro economico italiano è complicato e certo i conflitti in corso, ultimo quello mediorientale non facilitano la situazione, ha aggiunto il ministro: «L’incertezza che caratterizzava il contesto esaminato nell’ambito del Def non si è diradata. Al contrario, ha contribuito a determinare un generale rallentamento dei ritmi di crescita globali. In questo contesto si inseriscono i recenti eventi che hanno caratterizzato l’area mediorientale, che aggiungono ulteriore instabilità ad un quadro già reso complicato da conflitti e tensioni geopolitiche».


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