«Se badiamo solo alla distribuzione di prebende, sussidi e sovvenzioni che non possiamo permetterci non andremo lontani. Abbiamo già sperimentato l’effetto di politiche che illudono le persone e drogano l’economia». Intervenendo in collegamento all’assemblea di Federmeccanica, Giancarlo Giorgetti ha indicato priorità e obiettivi della prossima legge di bilancio che dovrà essere definita dal governo. «L’ambizione del governo non è di adagiarsi sui risultati conseguiti ma aggredite i nodi sostanziali che abbiamo davanti», ha proseguito il ministro dell’Economia, «le risorse come noto sono scarse, nel processo di definizione delle priorità il taglio del cuneo è la numero uno. Quando permangono effetti inflattivi, il governo vuole confermare il taglio cuneo fiscale su redditi medio-bassi». E poi a scalare, le risorse verranno destinate agli altri obiettivi, ma sul mantenimento della riduzione delle tasse dei lavoratori a reddito medio bassi, l’esecutivo.è intenzionato a non tornare indietro, assicura Giorgetti: «su questo il governo, il presidente del Consiglio e il ministro dell’economia sono assolutamente determinati». Con la manovra poi, il proponimento è quello di «premiare l’Italia che vuole creare ricchezza, puntando su figli, natalità, capitale umano».
Rivisto al rialzo il Pil 2021, l’attacco di Conte
Mentre Giorgetti indicava le linee guida della manovra, l’Istat pubblicava i dati sul Pil corretti e aggiornati per il triennio 2020-2022, rivisto con le informazioni acquisite dopo la stima pubblicata lo scorso aprile. In particolare, le stime del 2021 incorporano i dati definitivi sui risultati economici delle imprese e quelli completi relativi all’occupazione. Viene così visto al rialzo di 1,3 punti percentuali il Pil del 2021, che sale così all’8,3%. E così Giuseppe Conte attacca la «ditta Meloni-Giorgetti», rivendicando che «con le misure del mio Governo abbiamo lasciato in eredità all’Italia una crescita del +8,3% quell’anno, anziché del +7% precedentemente accreditato. Questo aggiornamento ci dice che in un biennio con le nostre misure abbiamo avuto una crescita record del +12% e una riduzione del rapporto debito/Pil di ben 14 punti dal 2020 al 2022. Un’Italia in corsa anche grazie al Superbonus che ha creato posti di lavoro e investimenti». La revisione Istat segna poi l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil, nel 2022, pari a -8,0% (-8,8% nel 2021), invariato rispetto alla stima di aprile. Mentre il saldo primario, ovvero l’indebitamento netto meno la spesa per gli interessi, risulta pari a -3,8% del Pil. E conferma al 3,7% il tasso di crescita del Pil nel 2022.
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