Il padre del ragazzo suicida in diretta su TikTok per cyberbullismo: «So chi lo ha diffamato, tutto per qualche follower»

Matteo, il papà di Vincent: a un certo punto ho capito che aveva paura

Matteo Plicchi è il padre di Vincent, il tiktoker di Bologna che si è tolto la vita perché vittima di cyberbullismo. In un’intervista a Repubblica Plicchi racconta dal suo punto di vista cosa è successo al figlio: «A un certo punto ho capito che aveva paura. Dopo le accuse di pedofilia e le tante cattiverie sul suo conto, Vincent non era più lo stesso». Nel colloquio con Giuseppe Baldessarro Plicchi dice che gli è venuto qualche sospetto «quando per un periodo ha chiuso i profili social. Aveva smesso anche di aggiornare quello del suo lavoro nel negozio di tatuaggi. A quel punto gli chiesto il perché, e lui mi ha raccontato delle accuse di pedofilia». A quel punto, racconta, «ci siamo sentiti al mattino e mi ha detto che aveva mal di testa e non sarebbe andato al lavoro. Poi alle 21.10 l’ho chiamato per chiedere se avesse bisogni di medicine, ma mi ha detto di no. Oggi penso che avesse paura che qualcuno lo aspettasse sotto casa per via di quelle accuse infamanti». Poi non sa cosa sia successo: «Forse ha ricevuto altri messaggi o ha letto nuove cattiverie. Verso le 23, una ragazza che lavora con lui mi ha buttato giù dal letto suonandomi al campanello dicendo che era successo qualcosa. Ho provato ad aprire la porta senza riuscirci, poi dal balcone ho tirato su la serranda e l’ho visto… ». Matteo dice che Vincent «venerdì e sabato li ha trascorsi con una ragazza che frequentava da qualche tempo ed era sorridente come sempre». E ha intenzione di andare fino in fondo: «In realtà io ho scoperto tante cose su chi lo ha diffamato. E ho già detto tutto ai carabinieri. Tutto per qualche follower».


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