Scommesse illegali, la versione di Corona: «Ho le prove di tutto quello che dico in una chiavetta Usb»

L’intervento del fotografo ad Avanti Popolo su Rai3 da Nunzia De Girolamo: «Procuratori, società, compagni di squadra sapevano tutto»

«Procuratori, società, compagni di squadra: tutti sapevano tutto e non hanno mai fatto nulla». Dopo aver trasformato in un caso mediatico l’inchiesta della procura di Torino sul caso scommesse, Fabrizio Corona torna in tv per nuove rivelazioni. Ma chi si aspettava nuovi nomi, come invece aveva anticipato Corona, sarà rimasto deluso, perché non sono arrivati. «Se lo scandalo crescerà? Dipende dalla voglia che la Procura di Torino ha di allargare a macchia d’olio su tutto il calcio coinvolto», si è limitato a dire, «perché il business è davvero troppo ampio e il 30% dei giocatori smetterebbe di giocare e così finisce il calcio». Invitato alla trasmissione Avanti Popolo, condotta da Nunzia De Girolamo su Rai 3, Corona ha raccontato: «Il procuratore di Fagioli sapeva ma non gli interessava, perché è solo una questione di soldi. Il procuratore di Zaniolo ha dato dei soldi per recuperare i debiti. Il calcio è solo business: se sono un agente e ho un giovane talento fortissimo, che ha una possibilità di carriera enorme, quindi un fatturato in 15 anni di oltre 100 milioni di euro, per me vuol dire il 10-15-20 per cento di quella cifra, io preferisco tenere tutto nascosto, reggere fino a quando posso, incassare e poi lasciarlo andare». L’ex re dei paparazzi ha voluto sottolineare come il caso di Fagioli sia diverso dagli altri, perché il 22enne ha un vero problema con la ludopatia, «fin dai tempi della scuola», mentre gli altri, «almeno la metà di loro, non hanno un minimo di cervello, di educazione, e pensano soltanto a divertirsi, ubriacarsi, divertirsi e scommettere. Ci sono giocatori che hanno buttato via tutto il loro potenziale».


La fonte di Corona

Corona racconta di ricevere decine e decine di segnalazioni ogni giorno. La fonte di questa inchiesta gli ha scritto nei messaggi privati di Instagram e l’ha incontrata dopo avergli scritto una mail. «Aveva le prove oggettive di quello che dice, aveva una chiavetta Usb che non hanno gli inquirenti». Ma chi è questa fonte? È lui stesso, nel video che viene mandato in onda, a presentarsi: «Mio nipote, figlio di mia sorella, giocava nell’Inter tanti anni fa, poi si è rotto entrambi i legamenti e ha iniziato a fare il procuratore. nell’Inter ha giocato in Primavera e prima squadra, ha vissuto anche l’anno della Champions senza aver mai giocato, Mourinho lo adorava. Era amico di Zaniolo». E sull’ex Roma, Corona si leva qualche sassolino: «Si vede che Zaniolo non è come gli altri, perché crede di essere superiore alla legge, di essere intoccabile. Non ha l’onestà intellettuale di ammettere di aver sbagliato. Fagioli, Tonali, sono cosa ben diversa». Il fotografo vuole anche fare chiarezza sul quarto nome che ha tirato fuori, quello del giallorosso Nicola Zalewski: «Ho le prove anche su di lui, è legato a un certo tipo di ambienti. È il migliore amico di El-Shaarawy, Zaniolo e di quel gruppo lì. E scommette sempre, sempre».


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