Standard & Poor’s conferma il rating dell’Italia dopo il varo della legge di Bilancio: BBB con outlook stabile

L’agenzia ha riconosciuto l’atteggiamento prudenziale del governo sui conti pubblici

È il primo giudizio di un’agenzia di rating che tiene conto della legge di Bilancio 2024. Il testo elaborato dal governo Meloni non ha influenzato la valutazione che Standard & Poor fa dell’Italia e dei suoi dati macroeconomici. Il nostro Paese conserva il rating BBB, con un outlook stabile: «Le prospettive stabili – si legge nella nota – bilanciano la nostra visione di un consolidamento di bilancio più lento di quanto precedentemente previsto, anche a causa dell’aumento dei pagamenti di interessi sull’ampio debito pubblico, con il significativo stimolo economico che i fondi dell’Unione europea dovrebbero fornire». L’atteggiamento prudenziale sui conti pubblici, rivendicato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è stato rilevato anche dalla società statunitense. Tuttavia, per l’agenzia di rating la crescita economica italiana rallenterà nel 2023 e nel 2024: il Paese crescerà dello 0,9% quest’anno e dello 0,7% il prossimo, ma poi tornerà all’1,3% nel 2025. Altro elemento ravvisato da S&P è una maggiore lentezza nel consolidamento del bilancio: nel 2023, è previsto un deficit al 5,5% del Pil. La responsabilità di ciò, per un ulteriore 0,8%, viene attribuita all’effetto degli incentivi per il Superbonus.


È il debito, però, l’osservato speciale dall’agenzia che, nel comunicato, scrive: «La sua sensibilità alle condizioni del mercato resterà elevata». Nelle prossime settimane, saranno altre agenzie di rating a esprimere i propri giudizi sul nostro Paese. Il 27 ottobre sarà la volta della canadese Dbrs che, nella precedente rilevazione, aveva apprezzato la capacità di resistenza della nostra economia, riservandole un livello di BBB High con trend stabile. Il 10 novembre toccherà a Fitch che, la scorsa primavera, aveva affibbiato un rating pari a BBB con outlook stabile. Poi, il 17 novembre, arriverà infine il giudizio di Moody’s, forse l’agenzia più severa con l’Italia. Scrive l’Ansa: «L’attuale giudizio classifica l’Italia a BAA3, con prospettive negative. A fine aprile, la stessa agenzia evidenziava in un report come l’Italia fosse l’unico Paese tra quelli “coperti” a rischiare “di perdere l’investment grade”. Un eventuale declassamento collocherebbe l’Italia nella categoria “junk”».


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