Luca Dolce detto “Stecco”: la polizia arresta l’anarchico latitante

Aveva una carta d’identità falsa

La polizia arresta Luca Dolce. L’anarchico 37enne triestino era latitante dal 2021. Il Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza fa sapere che è stato individuato dopo un’attività di indagine tra Trento, Treviso, Trieste, Genova e Brescia. L’attività è stata coordinata dalla Procura distrettuale di Trento diretta da Sandro Raimondi. Dolce, che al momento della cattura aveva una carta di identità falsa, ha diversi precedenti ed è stato in carcere a Tolmezzo, Ferrara e Modena. Proprio a Ferrara è stato detenuto assieme ad Alfredo Cospito. Dolce, classe 1984, ha ricevuto una condanna insieme ad altri 62 anarchici per i reati commessi al valico del Brennero il 7 maggio 2016. Durante una manifestazione di protesta contro il cosiddetto muro anti-migranti gli anarchici avevano dato vita ai disordini, rendendosi responsabili di resistenza a pubblico ufficiale, adunata sediziosa, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio, mentre il giudice aveva poi escluso già in primo grado l’ipotesi di devastazione e saccheggio. La condanna è stata di tre anni e otto mesi. Dolce, detto Stecco, nel 2019 era stato fermato a Torino e incarcerato a Tolmezzo dopo una sentenza per la produzione di documenti falsi per conto di un terrorista spagnolo. Secondo gli accertamenti Dolce avrebbe avuto anche un ruolo di coordinamento, a livello nazionale, nella promozione di attività anti carcerarie e ha intrattenuto corrispondenza con detenuti appartenenti alle Brigate Rosse. L’ultima sentenza è del 17 marzo scorso, quando la Corte d’appello di Trento lo ha condannato, assieme ad altri 62 anarchici, a tre anni di reclusione per i reati commessi al Brennero il 7 maggio 2016 durante una manifestazione di protesta contro il muro anti migranti annunciato, e mai realizzato, dal governo austriaco.


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