Abdesalem Lassoued, morto l’uomo sospettato per l’attentato a Bruxelles: «Altri due ricercati»

Viveva da irregolare in Belgio. È deceduto in ospedale dopo uno scontro a fuoco con la polizia

Si chiamava Abdesalem Lassoued, è nato il primo settembre 1978 e ha 45 anni. La procura l’ha arrestato stamattina. In seguito l’uomo è morto in ospedale. Secondo i media belgi è lui l’attentatore di Bruxelles. L’uomo sarebbe stato individuato a Schaerbeek e ferito dalla polizia. I media scrivono che la polizia ha «neutralizzato» l’uomo. Un proiettile l’avrebbe colpito al torace. Nel filmato in cui si presenta, scrive l’agenzia di stampa Reuters, dice di chiamarsi Abdesalem Al Guilan e afferma di essere un combattente per Allah. Ha caricato il video sulla pagina Facebook Slayem Slouma. Secondo diversi media belgi l’attentatore ha un accento tunisino. Viveva da irregolare in Belgio ed aveva ricevuto una segnalazione per attività di radicalizzazione. Ora la polizia sta completando l’identificazione attraverso le impronte digitali.


L’arresto

Alla tv nazionale il portavoce della procura federale ha detto che l’uomo si chiamava Abdesalem L. Il primo ministro belga Alexander De Croo aveva detto stamattina che l’attentatore era ancora in fuga. Ha aggiunto che la polizia è in stato di massima allerta ma non ha voluto chiudere le scuole. La ministra dell’Interno federale belga Annelies Verlinden aveva detto che il sospettato era stato portato in ospedale ed è in rianimazione. Un’arma che assomiglia a quella usata nell’attentato è stata trovata nelle perquisizioni condotte dalla polizia. Durante le perquisizioni a Schaaerbeck la polizia ha trovato diverse armi. Alcune anche in un parco nelle vicinanze della casa del sospettato. L’arresto seguito allo scontro a fuoco sarebbe avvenuto nei pressi dell’abitazione del sospetto a Schaerbeek. L’uomo sarebbe stato ferito in un caffè. Un’arma trovata vicino a lui sarebbe molto simile a quella utilizzata per l’attentato. Altre due persone sono ricercate dalla polizia.


I ricercati

La ministra degli Interni del Belgio, Annelies Verlinden ha detto che «non è escluso» che il sospetto autore dell’attentato di ieri sera a Bruxelles abbia agito insieme a dei complici. Altre due persone sono attualmente ricercate dalla polizia belga. Secondo il sito di informazione Sudinfo gli investigatori stanno studiando la possibilità di trovarsi davanti a una cellula terroristica. Secondo alcuni testimoni l’attentatore era in un bar a fare colazione quando è arrivata la polizia. È stato poi colpito al torace durante la sparatoria successiva.

Il filmato di rivendicazione

Secondo la prima ricostruzione fornita dalla polizia belga Abdesalem L. ha ucciso due cittadini svedesi e ferito una terza persona a colpi di kalashnikov. L’uomo ha rivendicato l’attentato con un video pubblicato online. Si è identificato come membro dello Stato Islamico. L’uomo è fuggito mentre stava per cominciare la partita di calcio Belgio-Svezia, valida per le qualificazioni a Euro 2024. La polizia ha innescato una caccia all’uomo nella notte. La procura ha detto che per ora non ci sono prove di suoi legami con il conflitto tra Israele e Hamas in Palestina. L’ufficio del pubblico ministero ha fatto sapere che il probabile motivo dell’attacco era la nazionalità svedese delle vittime. Ad agosto la Svezia ha alzato l’allerta terrorismo al livello più alto dopo le minacce arrivate in seguito ai cosiddetti roghi del Corano. Dopo quelle manifestazioni a Baghdad è stata assaltata l’ambasciata di Svezia.

La domanda d’asilo di Abdesalem Lassoued

Abdesalem Lassoued, questo il nome completo secondo i media belgi, si era visto respingere la domanda di asilo. Ma poi «era sparito dai radar» delle autorità belghe. Lo ha spiegato la segretaria di Stato del Belgio per l’Asilo e la Migrazione Nicole de Moor parlando alla stampa in una conferenza stampa notturna sull’attacco nel centro della capitale belga. Il presunto attentatore, ha riferito de Moor, «aveva presentato una domanda di asilo nel nostro Paese nel novembre 2019. Ha ricevuto una decisione negativa nell’ottobre 2020 e poco dopo è scomparso dai radar. È stato ufficialmente cancellato dal registro nazionale del comune il 12 febbraio 2021 e quindi non è stato possibile rintracciarlo per organizzare il suo ritorno. Non ha mai soggiornato in un centro di accoglienza Federale. Di conseguenza, l’ordine di lasciare il Paese non è mai stato emesso», ha concluso la ministra.

Le indagini della polizia

Il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne ha detto che la polizia esaminava il caso di Abdesalem già da prima dell’attentato. Il presunto attentatore, all’inizio di quest’anno, era stato denunciato da un occupante di un centro d’asilo a Campine (non lontano da Anversa) per minacce via social. Il denunciante aveva inoltre detto alla polizia che Abdesalem aveva già ricevuto una condanna per terrorismo in Tunisia. La polizia giudiziaria di Anversa si era quindi attivata e, prima che avesse luogo l’attentato nel centro di Bruxelles, aveva fissato una riunione sul caso per questo martedì. Nel frattempo le autorità federali avevano indagato sul passato dell’uomo in Tunisia, scoprendo che la condanna era legata a reati comuni e non al terrorismo. Questo dato, ha sottolineato Van Quickenborne, aveva fatto in modo che il caso non fosse trattato come «minaccia concreta o imminente».

L’attentatore

In seguito all’assalto a Baghdad i proponenti hanno rinunciato alle manifestazioni in Svezia. Secondo il quotidiano La Libre, il sospetto è un tunisino richiedente asilo dal 2019. Tutti gli svedesi in Belgio hanno ricevuto un messaggio di testo inviato sui loro telefoni che li ha esortati a essere vigili e a seguire le istruzioni delle autorità belghe, ha detto il primo ministro svedese Ulf Kristersson. Le riprese video dell’attacco di Bruxelles pubblicate sul sito web del quotidiano Het Laatste Nieuws mostrano un uomo con una giacca arancione su uno scooter a un incrocio stradale con un fucile che spara prima due colpi, poi altri tre, poi corre contro un edificio e spara altri due colpi. Poi esce, fa ancora qualche passo indietro e spara ancora una volta. Un giornale belga ha riferito che secondo un testimone l’uomo ha sparato gridandoAllahu Akbar“.

Il videomessaggio e la traduzione

L’agenzia Reuters ha fornito una trascrizione del videomessaggio: «Vi saluto con Allahu Akbar. Mi chiamo Abdesalem Al Guilani e sono un combattente per Allah. Vengo dallo Stato Islamico. Amiamo chi ci ama e odiamo chi ci odia. Viviamo per la nostra religione e moriamo per la nostra religione. Alhamdulah. Vostro fratello si è vendicato in nome dei musulmani. Finora ho ucciso 3 svedesi Al hamdoulelah. 3 svedesi, sì. Coloro ai quali ho fatto qualcosa di sbagliato, possano perdonarmi. E io perdono tutti. Salam Aleykoum». Secondo quanto riferiscono i media nazionali, alcune perquisizioni sono in corso nel quartiere di Schaerbeek, dove si presume che l’uomo di origine tunisina sia domiciliato. Il presunto attentatore, stando alla ricostruzione dell’emittente LN24, ieri pomeriggio avrebbe pubblicato su Facebook un post in riferimento all’omicidio del bambino musulmano di sei anni accoltellato domenica vicino a Chicago.

Lupo Solitario

Dalle informazioni raccolte dalle autorità, ha riferito l’ambasciatrice d’Italia in Belgio Federica Favi, «pare che si tratti di un lupo solitario. Mi hanno assicurato che nessun italiano risulta al momento coinvolto». Il tassista ferito è fuori pericolo. Anche la sede dell’Europarlamento è stata sigillata per ore. Il primo ministro belga De Croo, il ministro dell’Interno e quello della Giustizia si sono subito riuniti per seguire gli eventi insieme alla cellula di crisi, mentre i servizi antiterrorismo federali hanno preso in mano il caso. Durante la notte i tifosi svedesi hanno lasciato lo stadio, dove c’erano circa 35 mila spettatori. Manu Leroy, presidente della Federcalcio belga, ha spiegato che la polizia aveva scortato i tifosi e i giocatori svedesi per «andare direttamente all’aeroporto e partire».

La nazionalità delle vittime

Secondo gli investigatori, la nazionalità svedese delle vittime è una “probabile motivazione” dell’aggressore. Il centro di crisi belga ha affermato che per ora non emergono legami con il Medio Oriente. L’attentatore avrebbe quindi agito per i roghi del Corano in Svezia. «Secondo l’analisi effettuata dall’Organizzazione per il coordinamento e l’analisi delle minacce, non esiste una minaccia specifica per le scuole», ha sottolineato De Croo. A seguito dell’innalzamento del livello d’allerta anti-terrorismo da parte delle istituzioni Ue resteranno invece chiuse almeno per tutta la giornata di oggi le scuole europee e gli asili nido europei.

Il precedente

Bruxelles ripiomba così nel terrore dopo l’attentato al museo ebraico che aprì la serie di attacchi rivendicati da cellule dell’Isis e il duplice attentato con bombe che nel marzo del 2016 colpì l’aeroporto e la metropolitana facendo 32 morti e 340 feriti. A Parigi il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha dato disposizione – subito dopo le notizie dell’attentato di Bruxelles con l’autore dell’azione in fuga – di rafforzare i controlli alla frontiera tra la Francia e il Belgio.

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