Svezia, la polizia ha autorizzato la manifestazione (e non il “rogo del Corano”) fuori da una moschea a Stoccolma

Arriva l’ok all’assembramento ma esiste un divieto di appiccare fuoco nelle aree pubbliche di Stoccolma

Nel giorno d’inizio dell’Eid al-Adha, la “festa del sacrificio”, una delle più importanti celebrazioni per i fedeli musulmani, la polizia svedese ha reso noto di aver autorizzato la manifestazione di protesta all’esterno della moschea di Stoccolma, nel pomeriggio di oggi, 28 giugno. Secondo quanto richiesto dall’organizzatore della protesta, Salwan Momika, verrà strappato e dato alle fiamme il Corano perché, a suo avviso, «rappresenta un pericolo per le leggi democratiche e i valori svedesi e umani» ed è «un libro più pericoloso delle armi nucleari, capace di distruggere i Paesi e le loro società, come avviene nei Paesi islamici». Il via libera alla protesta dopo la sentenza della Corte d’Appello svedese, che aveva respinto il divieto della polizia di organizzare manifestazioni a causa del rischio di possibili attentati. A riportare la notizia è il giornale svedese Expressen. In Svezia per le proteste di questo tipo c’è una certa sensibilità. Lo scorso aprile gli 007 svedesi avevano annunciato l’arresto di cinque persone sospettate di preparare un «atto terroristico» legato al rogo del testo sacro. Nella nota diffusa dal servizio di intelligence nazionale, il Säpo, si sospetta che le cinque persone arrestate possano avere «legami internazionali con l’estremismo islamico violento», precisando però che «un attacco non è considerato imminente».


La polizia autorizza la manifestazione ma esiste un divieto di incendio in tutta l’area di Stoccolma

Nonostante la recente sentenza della Corte d’Appello svedese e nonostante il comunicato ufficiale della Polizia, che prevedono l’ok alla manifestazione, Salwan Momika potrebbe non riuscire ad incendiare il Corano come previsto. Nella Contea di Stoccolma, come sottolineato dalle autorità locali, esiste il divieto di appiccare incendi. Di conseguenza è stato comunicato all’organizzatore che deve attenersi al rispetto delle regole vigenti. La polizia ha tuttavia autorizzato l’assembramento perché «i rischi per la sicurezza e le conseguenze che le autorità possono ritenere connesse a un rogo del Corano non sono di natura tale da poter essere, secondo la normativa vigente, alla base per decidere di rigettare la richiesta di organizzare una manifestazione».


Il precedente

In precedenza la polizia si era opposta alla manifestazione a seguito di un episodio simile avvenuto lo scorso gennaio, quando davanti all’ambasciata turca in Svezia un attivista della destra estremista, Rasmus Paludan, aveva bruciato una copia del testo sacro dell’Islam durante una manifestazione. Un gesto che aveva suscitato dure reazioni da parte di tutto il mondo musulmano, a seguito del quale, «sono stati lanciati vari appelli internazionali a commettere attentati in Svezia», come riferito Susanna Trehörning, dell’unità anti-terrorismo della polizia di sicurezza svedese. A seguito del rogo, in tutta la Svezia si susseguirono proteste, unitamente alle richieste di boicottaggio dei prodotti realizzati in Svezia e ostruzionismo nei negoziati di adesione della Svezia alla NATO.

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