Baghdad, decine di manifestanti assaltano l’ambasciata di Svezia all’indomani del rogo del Corano – Il video

La protesta convocata dal leader sciita Moqtada Al-Sadr. Bruciata anche una bandiera arcobaleno

All’indomani del rogo pubblico a Stoccolma di una copia del Corano, decine di manifestanti infuriati hanno assaltato oggi giovedì 29 giugno l’ambasciata svedese a Baghdad. La manifestazione di protesta, convocata dal leader sciita Muqtada al-Sadr, ha preso di mira la rappresentanza diplomatica le cui autorità ieri avevano dato il benestare alla manifestazione anti-islamica di Salwan Momika. Il giovane iracheno, emigrato da 5 anni in Svezia, ha prima preso a calci e poi dato fuoco ad una copia del Corano: nel giorno, per di più, dell’inizio dell’Eid al-Adha, la “festa del sacrificio”, tra le più sentite dai fedeli musulmani. Una dichiarazione di guerra al mondo islamico, di fatto. Promossa da un singolo, certo, ma avallata dalle autorità svedesi, nel nome della «libertà di espressione». I video che circolano sui social media mostrano alcune decine di manifestanti inveire contro l’ambasciata svedese a Baghdad e tentare di fare irruzione. Secondo quanto riporta l’Ansa, nel corso della protesta sarebbe anche stata data alle fiamme una bandiera arcobaleno, simbolo della comunità Lgbtq+. La situazione, comunque, è tornata alla calma dopo qualche decina di minuti, senza danni per il personale della rappresentanza svedese, come confermato dal ministero degli Esteri di Stoccolma alla Cnn. Al-Sadr, che gode di un vasto seguito tra i sciiti iracheni, ha chiesto tuttavuia per farsi portavoce della collera del mondo islamico l’espulsione dell’ambasciatore svedese a Baghdad e la revoca della cittadinanza irachena all’uomo protagonista del gesto (letteralmente) incendiario.


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