I quattro italiani usciti da Gaza: «Il nostro pensiero va a ciò che lasciamo»

Ora il viaggio verso Il Cairo e poi il volo per l’Italia. Rimangono ancora altre 14 persone da liberare nel gruppo individuato dalla Farnesina

Sono Laura Canali di Human Rights Watch, Maya Papotti di Azione contro la fame, Giuditta Brattini dell’associazione Gazzella e Jacopo Intini di Cooperazione internazionale Sud Sud con la moglie palestinese Amal Khayal, capomissione, conosciuta tre anni fa proprio a Gaza. Sono questi i primi italiani che hanno varcato il valico di Rafah e sono usciti da Gaza. Il gruppo, spiega il Corriere, ha parlato con Meri Calvelli, cooperante dell’Acs (Associazione di cooperazione e solidarietà), loro amica da anni. «Ce ne andiamo – hanno detto in coro Jacopo, Amal e gli altri – ma il nostro pensiero ora va a ciò che lasciamo, al disastro di Gaza. I bombardamenti continuano, non si sono mai fermati e adesso che siamo fuori, vogliamo ancora rilanciare l’appello di tutte le Ong internazionali per il cessate il fuoco e l’ingresso degli aiuti umanitari». «Avevamo appena realizzato un progetto bellissimo – continua Amal – Avevamo trasformato una discarica in un parco pubblico a disposizione dei giovani di Gaza. Ora mi si gela il sangue al pensiero che su quel parco stazionano i carri armati di Israele». Il gruppo ha davanti a sé cinque ore di viaggio verso il Cairo, scortati dai nostri carabinieri, poi il rientro in Italia. L’operazione è stata portata a termine grazie al lavoro congiunto dell’ambasciata a Tel Aviv, del Consolato generale a Gerusalemme e dell’ambasciata al Cairo, col coordinamento dell’Unità di Crisi e dei servizi. Gli italiani da evacuare a Gaza erano 19: 7 con passaporto italiano, altri 7 con doppio passaporto e 5 cooperanti palestinesi. Adesso, spiega la testata, ne rimangono 14 da evacuare.


(in copertina Il console Federico Novellino con i primi italiani usciti da Gaza, foto Ansa)


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