Perché in Italia si è vista l’aurora boreale. E soprattutto la vedremo ancora nei nostri cieli?

Tutto parte da una tempesta geomagnetica, stavolta ad elevata intensità

Ieri sera, in diversi punti d’Italia, il cielo notturno si è colorato di rosa e rosso, in luoghi finora impensabili, con delle vere e proprie aurore boreali. Questo perché è in corso una tempesta geomagnetica, la terza in tre giorni. Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste, ha spiegato all’Ansa che il Sole sta raggiungendo il suo livello di attività massimo. Un picco, emerso analizzando le aurore comparse nei cieli delle regioni settentrionali fra il 25 e 26 settembre scorsi. Il docente sottolinea: «I due fenomeni così vicini nel tempo indicano che il Sole sta raggiungendo il massimo dell’attività del ciclo 25, previsto nel 2024». Le aurore sono dette polari perché si manifestano nella maggior parte dei casi in prossimità dei poli. Se il fenomeno si presenta nell’emisfero nord o sud si parla di aurora boreale o di aurora australe.


Il fenomeno delle tempeste solari

Secondo Messerotti «è difficile prevedere se anche stasera il fenomeno si ripeterà con intensità minore, ma da alcune ore è in corso una tempesta geomagnetica moderata di classe G2». «Bisogna anche tener conto della presenza di un esteso buco coronale al meridiano centrale del Sole e verso Ovest, che accelera flussi di vento solare veloce verso la Terra», spiega. «Tempeste solari molto intense in cicli solari precedenti hanno dato origine ad aurore visibili quasi fino all’equatore. Ricordiamo ad esempio – conclude – la tempesta solare del 13 marzo 1989 e le tempeste di Halloween nel 2003».


Come si crea una aurora polare (o meglio boreale)

«L’aurora polare è una chiara manifestazione di un’importante interazione fra la nostra stella, il Sole e il nostro pianeta, la Terra, in particolare tra il vento solare e la magnetosfera terrestre», ha poi dichiarato all’Ansa l’astrofisico Gianluca masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope, che ha fotografato l’aurora del 5 novembre dalla postazione di Marciano, vicino Grosseto. «A causa della complessa fenomenologia del Sole – ha aggiunto – avvengono i fenomeni di espulsione di massa coronale, quando la nostra stella emette un’enorme quantità di plasma, ossia di particelle elettricamente cariche, come protoni o elettroni, che vengono trasportati nel vento solare e raggiungono così la Terra. Quando ci sono eventi importanti la quantità di quelle particelle cariche è notevole e quando raggiungono la Terra interagiscono con la magnetosfera innescano fenomeni che coinvolgono la parte alta dell’atmosfera, la ionosfera, ed ecco perché vengono fuori le magnifiche aurore polari». «Quando l’attività solare che le innesca è di straordinaria intensità possono diventare visibili anche a latitudini intermedie, come quelle dell’Italia», spiega Masi. Paolo Volpini, dell’Unione Astrofili Italiani spiega la straordinarietà della notte appena trascorsa: «Gli astrofili di tutta l’Italia hanno diffuso numerosissime segnalazioni fino alle regioni centrali e al Sud, probabilmente fino alla Puglia. Sono state favorite le zone in cui il cielo era più buio, lontane dalle luci delle città, come le Dolomiti a alcune zone costiere. Un evento davvero suggestivo».

(in copertina l’aurora boreale di ieri 5 novembre, sulla spiaggia di Gabicce Mare, Emila Romagna – Foto diffusa dal comune di Gabicce Mare su X)

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