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«A novembre te la diamo gratis», lo slogan sessista della palestra di Lucca. L’agenzia minimizza: «Una goliardata»

08 Novembre 2023 - 13:21 Redazione
A Il Tirreno ha parlato uno dei responsabili marketing dell'agenzia che ha ideato la campagna: «Una provocazione»

«A novembre te la diamo gratis» recita la campagna pubblicitaria per promuovere gli abbonamenti mensili di una palestra di Lucca. Cinque donne in piedi attorno al cartellone bianco con lo slogan, più in basso il post scriptum: «L’iscrizione, che avevi capito». Un messaggio che è stato rilanciato sui social e ha fatto infuriare movimenti e associazioni, prima di tutti il Centro antiviolenza sulle donne del Cif. Ma a Il Tirreno uno dei responsabili marketing difende la scelta e minimizza: «Chiaramente una provocazione, ma non c’è nulla di denigratorio». La campagna promozionale è stata pensata per la sede della cittadina toscana di una catena di palestre che ha spazi in tutta Italia, da Milano a Napoli. Non è la prima volta che gli slogan di alcune attività commerciali finiscono nella polemica per messaggi considerati sessisti, violenti, omofobi o discriminatori. E ciclicamente vengono riproposti gli stessi giochi di parole, o molto simili tra loro, come in questo caso. In questo caso, ad alzare la voce è il centro antiviolenza di Carrara. «Non si è ancora capito che la violenza verbale è l’alba della violenza fisica», ha detto la responsabile del centro Francesca Menconi, «difficile stabilire il limite tra la goliardia, di una frase o di un gesto, e come essa viene interpretata da chi la riceve. Sarebbe ora di finirla con i doppi sensi, le allusioni machiste, le provocazioni gratuite».

La risposta dell’agenzia

Il quotidiano Il Tirreno ha parlato con uno dei responsabili della campagna, l’esperto di marketing che lavora con l’agenzia che ha ideato lo slogan. «È stata una vera e propria goliardata. Certo, nasce come provocazione, ma non è possibile che venga letta come un’offesa alle donne, che coprono oltretutto il 60% della nostra clientela. Non la riteniamo né offensiva, né denigratoria», ha minimizzato Angelo Briziarelli, «è stata apprezzata dai follower, su migliaia di persone che hanno potuto guardare lo spot, solo una ventina sono stati gli haters che hanno fatto polemica, come fanno su tutto. Tutte le donne con cui abbiamo parlato si sono fatte una risata, quello era di fatto il nostro intento, e qualcuna ha anche detto che è stata una genialata».

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