Il leone Kimba fuggito a Ladispoli, il gestore del circo Rony Vassallo: «Ci hanno sabotato»

I lucchetti aperti nel recinto e i leoni che «non sanno aprirli»

Il leone Kimba ha trascorso tranquillamente il suo ritorno a casa a Ladispoli. Finito l’effetto del sedativo che è servito ad addormentarlo e catturarlo, ha ripreso possesso del suo recinto. Poi ha giocherellato con un rastrello ma non si sa se tornerà ad esibirsi negli spettacoli del circo, che ha in programma di rimanere nella cittadina fino al 19 novembre. Intanto il direttore del circo Rony Roller, Rony Vassallo, in un’intervista al Messaggero torna a parlare dei lucchetti aperti nel recinto: «I leoni non sanno aprirli. Lo abbiamo trovato rotto. Ma non posso parlare della vicenda perché sono in corso indagini». Dice che gli è già successa una cosa del genere «nel 2017 a Corcolle». Anche lì «qualcuno aprì la gabbia e i leoni scapparono».


Il protocollo

Vassallo racconta il protocollo seguito per il recupero dell’animale dopo la fuga: «Non appena si è trovato all’esterno del recinto diciamo, in via delle Mimose, ci siamo messi subito sulle sue tracce nel tentativo di tranquillizzarlo: era spaesato perché non si trovava più nella sua tana come tutti i giorni. Gli abbiamo anche parlato. Era seguito naturalmente anche da polizia e carabinieri che sono stati eccezionali nel tenere in sicurezza la popolazione e contemporaneamente tenerlo a bada dall’alto con l’impiego di un elicottero. Quello che posso dire è che ci dispiace per il disagio, però è andato tutto bene e questo è ciò che conta. Resteremo a Ladispoli fino al 19 novembre e siamo disponibili ad ogni tipo di chiarimento».


Il piano di fuga

Poi spiega che «per legge esiste un piano di fuga che noi dobbiamo avere e studiare nei minimi dettagli. Ogni circo. A dire il vero lo abbiamo provato, ovviamente senza la presenza di animali ed è sempre filato tutto liscio. Noi auspicavamo che nessuno si facesse male: Kimba, i cittadini e le forze dell’ordine che hanno operato qui a Ladispoli e il nostro personale che ha affiancato le ricerche». E dice che gli animali del suo circo «sono la mia famiglia. Gli abbiamo anche dato il biberon». A Repubblica Vassallo dice anche altro: «Ci hanno sabotato, stiamo ricevendo tante offese e insulti sui social e adesso temiamo cose brutte. Noi siamo i veri animalisti, non chi ci critica per avere visibilità».

La protesta

Intanto ieri si sono verificati alcuni momenti di tensione nel corso di una manifestazione di protesta di un gruppo di animalisti all’esterno del circo. Durante il sit-in messo in atto da una sessantina di persone una donna sarebbe stata strattonata da un soggetto legato all’entourage del circo. L’intervento dei carabinieri, che hanno identificato il giovane, ha riportato la calma.

Leggi anche: