L’allarme è partito da Bankitalia, ma l’attenzione del Copasir c’è ed è presente. Secondo quanto riporta Repubblica tanti soldi, troppi, sono stati prelevati da due conti correnti dell’ambasciata russa nella Capitale del nostro Paese da quando è iniziata la guerra in Ucraina. Per la precisione, riporta la testata, si parla di 4 milioni di euro, in certi casi anche con richieste allo sportello intorno ai 100mila euro per volta. Banca d’Italia, in particolare l’Ufficio di informazione finanziaria, ha fatto scattare gli alert e in meno di 18 mesi sono partite venti segnalazioni sospette.
I pagamenti per pagare «influencer, giornalisti o commentatori per la causa del Cremlino»
Il tutto potrebbe far pensare a una strategia per aggirare le sanzioni e i conti correnti russi bloccati all’indomani dell’invasione. Ma non è proprio così, dato che le limitazioni non hanno mai colpito i conti correnti delle ambasciate. «L’ipotesi peggiore, e forse la più credibile – spiega Repubblica – è che il denaro prelevato sia frutto di una più complessa strategia che si poggia sull’informazione: riceverne e veicolarla». «Quindi pagare in nero determinati soggetti senza lasciare traccia, i target in questo caso sarebbero le forze armate o altri settori vitali dello Stato che possono fornire, dietro pagamento, informazioni rilevanti, ad esempio su delle nuove armi», spiega la testata. Oppure per pagare «influencer, giornalisti o commentatori affinché sposino la causa del Cremlino».
Leggi anche:
- La battaglia dei sindacati per i contratti dei bagnini di Bankitalia
- Anche Bankitalia ha problemi con gli hacker: truffato dipendente per oltre 100mila euro. Palazzo Koch non lo vuole risarcire
- Gli strani giri di soldi dell’ambasciata russa e la storia dei 600 mila euro in pezzi da 100: «Operazioni anomale»
- Cambia l’ambasciatore russo in Italia, restano le vecchie teorie. Paramonov a Porta a Porta: «È stata Kiev a iniziare la guerra» – Il video