Mps, il governo cede il 25% delle azioni e incassa oltre 900 milioni di euro: «Domanda cinque volte superiore all’offerta»

L’operazione del Tesoro: l’obiettivo iniziale di vendere il 20% del capitale aumentato dopo il riscontro sul mercato

Il ministero dell’Economia ha ceduto nell’arco di poche ore il 25% del capitale del Monte dei Paschi di Siena. L’operazione lampo di Accelerate Book Building ha portato nelle casse dello Stato circa 920 milioni di euro. In un primo momento il Tesoro aveva annunciato la messa sul mercato del 20% delle azioni di Mps. Ma a fronte di una domanda raccolta pari a oltre 5 volte l’ammontare iniziale, l’offerta è stata incrementata dal 20% al 25% del capitale sociale, ha fatto sapere il Mef in una nota. E così sono state cedute poco meno di 315 milioni di azioni della banca, al prezzo di 2,92 euro l’una: quasi il 50% in più rispetto al prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale della banca realizzato nel novembre 2022, sottolinea via XX Settembre.


L’annuncio iniziale dell’operazione

In una nota pubblicata oggi, 20 novembre, dopo la chiusura dei mercati, il ministero dell’Economia ha annunciato di aver avviato una procedura accelerata per la cessione del 20% del capitale sociale del Monte dei Paschi di Siena. L’operazione, corrispondente al numero di 251.937.942 azioni ordinarie della banca, avviene attraverso un consorzio di banche costituito da BofA Securities Europe SA, Jefferies GmbH e UBS Europe SE in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners. Il collocamento delle azioni è rivolto sia a «investitori qualificati in Italia» sia a «investitori istituzionali esteri». L’accordo, poi, prevede che non siano vendute ulteriori azioni per 90 giorni «senza il consenso degli stessi Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners e salvo esenzioni, come da prassi di mercato». I termini conclusivi dell’operazione, ha detto Via XX settembre, saranno comunicati solo alla fine del collocamento. Già lo scorso 6 ottobre il ministero dell’Economia, che possiede il 64,23% del capitale sociale di Monte Paschi, aveva fatto sapere che era iniziato il processo per individuare i consulenti finanziari e legali, al fine di ricevere assistenza nella vendita. Il prezzo fissato per ogni singola azione dovrebbe essere pari a 2,89 euro, con uno sconto di circa il 6% rispetto alla chiusura in Borsa, in cui il titolo si attestava sui 3,07 euro. Se confermato, il prezzo porterebbe il Tesoro ad incassare circa 728 milioni di euro.


Come funziona l’operazione

«In base a quanto stabilito dal dpcm del 16 ottobre 2020», ricorda LaPresse, «la cessione potrà essere effettuata, in una o più fasi, attraverso il ricorso singolo o congiunto a un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, ivi compresi i dipendenti del Gruppo Banca Mps, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali, ovvero a una trattativa diretta da realizzare attraverso procedure competitive trasparenti e non discriminatorie, oppure ancora a una o più operazioni straordinarie, ivi inclusa un’operazione di integrazione». Quando il ministero ha parlato di procedura accelerata, il riferimento è al cosiddetto Accelerated Bookbuilding, Abb. Ovvero, un’operazione che «consente di vendere in blocco quote societarie particolarmente rilevanti in modo accelerato a investitori istituzionali», spiega l’Ansa.

I vantaggi della procedura accelerata

Tra i vantaggi di questo modus operandi, la possibilità di concludere velocemente la cessione – che solitamente avviene in uno, due giorni al massimo -, e senza obblighi dal punto di vista pubblicitari, come succede per le Ipo. Altro vantaggio dell’Abb è che il collocamento si rivolge, appunto, a investitori istituzionali, e non direttamente al mercato, che potrebbe non riuscire ad assorbire in breve tempo un numero così elevato di azioni. Gli acquirenti, in cambio, riescono spesso ad accaparrarsi le azioni con uno sconto. In Italia, questo tipo di procedura, è stata già adottata per le vendite di azioni Terna, Banca Generali e Tod’s. Tra i membri del governo, il primo a esultare è il vicepremier Antonio Tajani: «La decisione di vedere una quota di Mps va nella giusta direzione delle privatizzazioni e conferma l’interesse degli investitori per l’Italia. Il governo ha saputo invertire la rotta di Mps, adesso in utile, restituendo al territorio un antico attore bancario».

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