Istat, si parla di più di violenza sulle donne ma i pregiudizi sugli stupri rimangono. Dalla colpa al vestiario alla ubriachezza della vittima: i dati

Il 39,3% degli uomini pensa che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole e quasi il 20% pensa che la violenza sia provocata dal vestiario. Cosa emerge dall’indagine “Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza: primi risultati”

Se ne parla di più e forse perché ci si vergogna di meno di aver subito violenza e si ha più coraggio nel denunciare. Questo il quadro dell’ISTAT nell’indagine “Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza: primi risultati“, contenente i dati provvisori riferiti al periodo maggio-luglio 2023. La metà della popolazione (51,1% per entrambi i sessi e le varie età, dai 18 ai 74 anni nel 2022) pensa che la violenza (fisica e/o sessuale) subita dalle donne da parte dei propri mariti/compagni sia un fenomeno abbastanza diffuso, mentre il 28,8% pensa che sia molto diffuso. Solo il 17,9% ritiene che si parla sempre più spesso della violenza sulle donne perché è aumentata, mentre emergono, come possibili motivi, il fatto che le donne se ne vergognano di meno (31,4%), ci siano più media nel diffondere le notizie (23,2%) e sono aumentate le campagne e i servizi a favore delle vittime (15,8%). La violenza fisica nella coppia è meno tollerata, ma il 10,2% degli intervistati, soprattutto tra i giovani, dichiara di «accettare ancora il controllo dell’uomo sulla comunicazione (cellulare e social) della propria moglie/compagna». Tra le possibili cause della violenza sono riportate più frequentemente la considerazione della donna come oggetto di proprietà (83,3%), il bisogno dell’uomo di sentirsi superiore alla moglie/compagna (75,9%), la difficoltà dell’uomo a gestire la rabbia (75,1%).


Il 48,7 per cento ha almeno uno stereotipo sulla violenza sessuale.

Il 48,7% degli intervistati, in base alla rilevazione Istat, ha ancora almeno uno stereotipo sulla violenza sessuale. Il 39,3% degli uomini pensa che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole e quasi il 20% pensa che la violenza sia provocata dal vestiario. Tra tra il 2018 e il 2023 si riducono però «gli stereotipi sui ruoli di genere, ma si allarga la distanza tra le opinioni degli uomini e delle donne. Sono soprattutto le donne ad avere meno stereotipi». Corrispondono infine «le opinioni di uomini e donne sulla responsabilità attribuita alla donna in alcune circostanze». Circa l’11% degli intervistati «ritiene che una donna vittima di violenza sessuale quando è ubriaca o sotto l’effetto di droghe sia almeno in parte responsabile». E circa «il 10% ritiene che se una donna dopo una festa accetta un invito da un uomo e viene stuprata sia anche colpa sua». Secondo l’indagine gli stereotipi sui ruoli di genere più comuni sono: «gli uomini sono meno adatti delle donne a occuparsi delle faccende domestiche» (21,4%), «una donna per essere completa deve avere dei figli» (20,9%), «per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro» (20,4%), «è compito delle madri seguire i figli e occuparsi delle loro esigenze quotidiane» (20,2%), «è soprattutto l’uomo che deve provvedere alle necessità economiche della famiglia» (17,2%). Meno diffusa l’opinione per cui «è l’uomo a prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia» (6,3%) e «una buona moglie/compagna deve assecondare le idee del proprio marito/compagno anche se non è d’accordo» (6,5%).


(foto Ansa/Di Meo)

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