Prima l’abuso, poi la manipolazione. Un allenatore di calcio, attivo nel settore giovanile femminile, è indagato per violenza sessuale su una minore di 13 anni. L’uomo, un 43enne, stando a quanto riporta Il Messaggero, avrebbe approfittato della giovane nella sua abitazione, in un comune dell’entroterra riminese. Secondo le indagini dei carabinieri avviate lo scorso luglio e coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani, la 13enne – con il consenso dei genitori – aveva trascorso molte notti a casa del mister, che si era offerto di aiutarla dal punto di vista della preparazione atletica, ma anche su quello emotivo. In quel contesto, secondo l’impianto accusatorio, sarebbero avvenuti gli abusi.
La vicenda
I fatti risalgono a maggio dello scorso anno. In quel periodo – scrive il Resto del Carlino – la 13enne stava attraversando un momento «buio». A causa di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, i genitori ne avevano richiesto il ricovero presso un reparto di Neuropsichiatria infantile. Proprio in quel contesto, l’adolescente – che si è rifiutata di svolgere un esame ginecologico – ha confidato ai terapeuti, che a loro volta hanno riferito ai parenti, della violenza subita. Le indagini delle forze dell’ordine sono state, infatti, attivate dopo la denuncia da parte della madre.
La chat
Ma non solo: gli investigatori hanno inoltre appurato i frequenti scambi di messaggi da parte dell’allenatore e la ragazzina. Chat in cui è emerso come il mister, temendo di essere scoperto, avrebbe cominciato a mandare messaggi insistenti alla giovane. Il suo tentativo – secondo gli inquirenti – era quello di convincere la 13enne a non svelare mai «di aver avuto un rapporto sessuale con lui, altrimenti sarebbe finito in carcere». Elementi, questi, che hanno indotto il gip a disporre nei confronti dell’allenatore il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla giovane e dai luoghi da lei frequentati, oltre che il divieto assoluto di comunicare con qualunque mezzo con la 13enne.
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