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Gravina (Figc): «L’Italia ha rifiutato il Mondiale 2030 con Egitto e Arabia Saudita per il caso Regeni. L’addio di Mancini? Una ferita aperta»

23 Novembre 2023 - 20:22 Redazione
Le rivelazioni del presidente della Figc in un'intervista a Tv2000. In cui dice la sua anche sullo scandalo calcio-scommesse

L’Italia avrebbe potuto ospitare l’edizione del 2030 dei Mondiali di Calcio insieme a Egitto e Arabia Saudita, ma ha preferito rifiutare l’offerta «per ragioni di problemi internazionali, legate al caso Regeni, e per la non condivisione di alcuni valori». A rivelarlo è il presidente della Figc Gabriele Gravina, in un’intervista al programma Soul in onda domenica prossima su Tv2000. Nell’anticipazione diffusa oggi, Gravina sostiene che nel calcio «gli interessi commerciali ormai predominano». In alcuni casi però, come per l’ipotesi di un’eventuale collaborazione con Arabia Saudita ed Egitto per l’organizzazione dei Mondiali, «non si può far finta di nulla». Il presidente della Figc torna anche sull’addio di Roberto Mancini, che la scorsa estate ha lasciato Coverciano per diventare il nuovo ct dell’Arabia Saudita. «È stata una delusione – si sfoga Gravina – non sul piano sportivo ma sul piano umano. Mi sono sentito tradito in un sentimento puro, nei confronti di Roberto, che ho sempre considerato un amico. È una ferita che faccio fatica a rimuovere».

Il caso scommesse

Nel corso dell’intervista, il numero uno della Figc parla apertamente anche del recente scandalo sulle scommesse che ha coinvolto Nicolò Fagioli, Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Sandro Tonali e altri giocatori italiani. «Il mondo del calcio è ritenuto colpevole, non so di che cosa, dato che per la legge italiana le scommesse sono lecite. Tuttavia noi puniamo, la giustizia italiana no», si difende Gravina. E poi aggiunge: «Nello sport sono fondamentali le questioni morali. Parliamo sempre di valori, cerchiamo di testimoniare ai giovani quanto sia fondamentale l’immagine, coltivare sì la passione ma nel rispetto dei grandi valori dello sport». Come si esce dunque da una vicenda come quella delle scommesse illegali? Secondo Gravina, è necessario «un processo di formazione», ma di sensibilizzazione sul gioco d’azzardo, che il presidente della Figc definisce «una piaga sociale vera e propria».

Credits foto: ANSA/Ettore Ferrari | Da sinistra a destra: Gabriele Gravina, il ministro Andrea Abodi (C) e il president del Coni Giovanni Malagò assistono a Italia-Macedonia del Nord all’Olimpico di Roma (17 novembre 2023)

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