I Mondiali 2034 in Arabia Saudita, manca solo l’annuncio: attesa per la decisione Fifa dopo il ritiro della candidatura dell’Australia

La federazione saudita resta l’unica in pista per ospitare la futura edizione della Coppa del Mondo di calcio. Le proteste delle ong

Poche ore prima dalla scadenza per le candidature a paese ospitante dei Mondiali 2034 di calcio, l’Australia si è sfilata dalla corsa. Resta così in campo una sola candidatura: quella dell’Arabia Saudita. La Federcalcio australiana ha infatti annunciato il ritiro precisando di aver assunto la decisione «dopo aver preso in considerazione tutti i fattori». Tra questi ha pesato particolarmente la consapevolezza di «essere in una posizione forte per ospitare la competizione internazionale femminile più antica del mondo, la Afc Women’s Asian Cup 2026, e poi accogliere le più grandi squadre del calcio internazionale al Mondiale per club 2029». Non sembra profilarsi più alcun ostacolo dunque per i sauditi, da mesi imperanti a ridisegnare gli equilibri del calcio mondiale a suon di milioni: quelli degli ingaggi con cui hanno strappato ai campionati europei alcuni dei migliori talenti – in campo e in panchina. Basti pensare che le squadre saudite hanno speso circa 650 milioni di euro per portare nella Saudi League top players come Karim BenzemaNeymar o Cristiano Ronaldo, senza contare l’ingaggio di Roberto Mancini.


Una candidatura a rischio polemiche

La candidatura dell’Arabia Saudita a paese ospitante per i Mondiali è a dir poco controversa. Il Paese è noto per le violazioni continue dei diritti umani, in particolare dei diritti delle donne, delle persone omosessuali criminalizzate e delle restrizioni della libertà di parola. La strategia dei sauditi con il calcio è, infatti, bollata dagli attivisti come «sportwashing», la pratica attraverso cui governi (o aziende) si avvalgano dello sport per “ripulire” la propria reputazione compromessa. «La possibilità che la FIFA possa assegnare all’Arabia Saudita la Coppa del Mondo del 2034 nonostante il suo spaventoso record di violazione dei diritti umani e la porta chiusa a qualsiasi monitoraggio espone gli impegni della FIFA nei confronti dei diritti umani come una farsa», ha denunciato nei giorni scorsi Human Rights Watch.


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