La pazza idea dell’Arabia Saudita dopo lo shopping di campioni in Europa: «Ora le nostre squadre in Champions League»

L’indiscrezione di “Bloomberg”: dopo aver speso 650 milioni di euro in un’estate, il Paese del Golfo punterebbe a competere direttamente con le squadre europee

Non paga di importare dai campionati di calcio europei i talenti più blasonati, a suon di petrodollari, la Saudi Pro League – la lega calcistica saudita – ora in Europa punta a entrarci direttamente. Dalla porta principale: quella della Champions League. A lanciare l’indiscrezione è l’agenzia economica Bloomberg, che cita le parole di Carlo Nohra, direttore operativo della lega saudita: «Stiamo cercando di essere diversi, quindi qualsiasi tipo di cambiamento di formato o miglioramento che possa essere introdotto nel campionato sarà il benvenuto». L’ipotesi a cui starebbe lavorando la famiglia reale del Paese del Golfo prevedrebbe, in dettaglio, la possibilità di far accedere alla massima competizione calcistica europea anche la squadra vincitrice della lega saudita. Affinché questo avvenga, però, è necessario che la Uefa – organizzatrice del torneo – e la Federcalcio saudita raggiungano un accordo. Interpellato da Bloomberg, l’organo di governo del calcio europeo ha smentito l’esistenza di una trattativa in corso con la lega saudita e ha definito «fabbricazioni» le notizie di stampa secondo cui una squadra del Golfo potrebbe giocare in Champions League a partire dal 2025.


L’interesse del Paese del Golfo verso il calcio europeo non è nuovo. Soltanto nell’ultima finestra di calciomercato, le squadre saudite hanno speso circa 650 milioni di euro per convincere alcuni fuoriclasse a lasciare l’Europa: Karim Benzema, Neymar, Jordan Henderson, Marcelo Brozovic e non solo. Dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo nel 2022, quest’anno i sauditi hanno provato a mettere le mani anche su Leo Messi, che ha scelto però di giocare per l’Inter Miami, negli Stati Uniti. Il forte interesse del regime saudita verso il mondo dello sport rientra in una più ampia strategia, che da qualche anno a questa parte ha portato il Paese del Golfo ad ampliare il proprio portafoglio di investimenti oltre il petrolio, puntando soprattutto sull’industria dell’intrattenimento. «Promuovere il valore aziendale della Lega e dei club è sicuramente al centro di ciò che facciamo. Se questo rendesse i club e la lega una risorsa investibile, allora avremmo raggiunto l’obiettivo», ha aggiunto Nohra parlando con Bloomberg. Al momento, la Uefa include già alcune squadre di Paesi extra-europei, come Israele, Russia, Turchia, Kazakistan, Armenia, Georgia e Azerbaigian. E chissà se, dopo aver convinto alcuni dei migliori giocatori al mondo, anche l’Arabia Saudita potrà aggiungersi presto a questo elenco di Paesi.


Nella foto di copertina (da sinistra a destra): Jordan Henderson (Al-Ettifaq), Karim Benzema (Al-Ittihad), Neymar (Al-Hilal), Cristiano Ronaldo (Al-Nassr)

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