Scontro tra Crosetto e la magistratura, il ministro si difende: «Non ho delegittimato nessuno, sono pronto a riferire in Parlamento»

Al centro delle polemiche, le dichiarazioni rilasciate dal titolare della Difesa in un’intervista: «Ci sono gruppi di giudici contro il governo»

Dopo la reprimenda di Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, che ha parlato di «rappresentazione fuorviante», anche il segretario di Magistratura democratica, Stefano Musolino, ha ammonito Guido Crosetto: la sua intervista «sembra un monito affinché la magistratura si conformi agli scopi del governo. Una magistratura performativa, di scopo, strumentale agli obiettivi di un decisore unico, che è lontanissima dalla sua funzione istituzionale». Lo scontro tra magistrati e ministro della Difesa è iniziato questa mattina, 26 ottobre, dopo le dichiarazioni rilasciate da Crosetto al Corriere della Sera. L’esponente del governo Meloni, in un passaggio dell’intervista, ha raccontato di una sorta di «opposizione giudiziaria» all’esecutivo e di presunti gruppi di magistrati che «parlano di come fare a “fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta Giorgia Meloni“». Dopo le polemiche della categoria, Crosetto ha deciso di diramare alcune precisazioni. «Mi stupisco dello stupore suscitato dalla mia intervista. Leggo commenti indignati di alcuni magistrati, come Santalucia, che dice che loro “non fanno opposizione politica”, o dell’opposizione che sostiene che “minaccio” i giudici. Curioso e surreale. Intanto perché tutto ho fatto tranne che minacciare o delegittimare qualcuno».


«L’informativa in Antimafia o al Copasir»

«Ma poi», continua la nota, «davvero dopo i casi Tortora, Mannino, Mori e la storia di centinaia di persone dal ’94 ad oggi, si può nascondere come si è comportata, nella storia italiana, una parte della magistratura? Penso proprio di no. E lo dico proprio nell’interesse della magistratura e di un’idea di giustizia in cui credo fermamente. E veramente dopo quanto ha raccontato Palamara, qualcuno si stupisce di un mio passaggio, peraltro incidentale, in una lunga intervista che verteva su altro?». Crosetto, chiudendo la nota, ha spiegato di aver espresso quelle opinioni sui giudici «non superficialmente, non a cuor leggero, ma con l’amarezza di chi crede nelle istituzioni ed ha fiducia nella stragrande maggioranza della magistratura e che quindi si sente indignato qualora fosse vero quanto gli è stato riferito. Tra l’altro, mi sono premurato anche di comunicare anche ad altri le notizie che mi erano state riferite e che ritengo gravi, ove e se confermate. Ho visto che alcuni parlamentari, come Benedetto Della Vedova, mi invitano anche a riferire in Parlamento. Lo farò con estremo piacere, se sarà possibile farlo in commissione Antimafia o Copasir, per la necessità di riservatezza e di verifica delle notizie che ho ricevuto».


Il comunicato dell’Anm

L’assemblea dell’Anm che si è tenuta oggi, 26 novembre, ha approvato all’unanimità un documento in cui torna a esprimere «la forte preoccupazione per gli attacchi alla giurisdizione da parte di alcuni esponenti di governo in occasione dell’emissione dei primi provvedimenti applicativi della nuova legge in materia di protezione internazionale». Nel testo, l’associazione sottolinea che i provvedimenti dei giudici «possono essere certamente criticati per il loro contenuto, ma non è accettabile che vengano espressi giudizi sulla vita del magistrato che li ha emessi, ricostruendo con indagini mirate il suo passato». Il riferimento è al caso Apostolico. «L’indipendenza della funzione giurisdizionale è il fondamento di una moderna democrazia liberale». Alle altre istituzioni, si legge ancora nel documento, «continueremo a richiedere serietà, equilibrio e continenza al fine di garantire l’indipendenza della funzione giurisdizionale».

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