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Strage all’ospedale di Gaza, le presunte “prove” in mano ad Hamas poi “vaporizzate” – Il report di HRW

27 Novembre 2023 - 16:12 David Puente
Secondo l'Ong ad aver colpito l'ospedale potrebbe essere stato un razzo palestinese. Una foto mostra le autorità di Gaza al lavoro nel cratere dopo l'esplosione

Nella serata del 17 ottobre 2023, l’ospedale anglicano Al-Ahli Arabi Baptist Hospital di Gaza City venne colpito da un ordigno non identificato causando la morte di decine di persone. A seguito dell’accaduto, sono iniziate a circolare diverse teorie infondate che vedevano come colpevole l’esercito israeliano. Il 26 novembre, oltre un mese dopo, Human Rights Watch pubblica un report dove viene confermato uno dei più grossi problemi dell’intera vicenda: l’assenza di una prova che possa accusare Israele. La pubblicazione della Ong contesta in gran parte l’operato di Hamas, ricordando come in passato i terroristi avevano ostacolato le indagini. Viene citata la presenza di un agente palestinese che potrebbe aver prelevato qualcosa dall’unico cratere rinvenuto sul posto per poi nasconderlo al mondo.

HRW dichiara di non essere stata in grado di identificare cosa abbia effettivamente colpito il parcheggio dell’ospedale di Gaza, così come non è stata in grado di conteggiare le vittime: secondo Hamas ci furono circa 500 morti e 340 feriti, ma tale conteggio viene indicato dalla Ong come «insolitamente alto» e «sproporzionato rispetti ai danni visibili sul posto». Per quanto riguarda le indagini sul posto, HRW afferma di non aver potuto visitare il luogo della scena rendendo impossibile un’identificazione di eventuali resti. Tuttavia, dalle analisi finora condotte, l’Ong suggerisce come colpevole l’impatto di un razzo non proveniente da Israele.

La foto scattata poco dopo l’esplosione

Secondo quanto affermato dalla Ong, pare che le autorità di Gaza sarebbero in possesso di alcuni resti che potrebbero identificare l’ordigno. Questo grazie alla presenza sul posto degli agenti dell’Explosive Ordnance Department, un’unità della polizia di Gaza, che stavano lavorando sull’unico cratere rinvenuto sul posto poco dopo l’esplosione. La loro presenza viene confermata da una foto scattata dal fotografo Mohammed Saber e pubblicata su Epa Images il 17 ottobre 2023. Ecco la descrizione dello scatto:

epa10924850 Emergency services in the rubble of Al Ahli hospital after an air strike in Gaza City, 17 October 2023. According to Palestinian officials hundreds of people have been killed in an Israeli strike on a hospital in Gaza on 17 October. Earlier in the day, the Palestinian Health Ministry announced that more than 3,000 Palestinians have been killed and over 12,500 others injured since Israel launched retaliatory air strikes in the Gaza Strip. More than 1,400 Israelis have been killed according to the Israel Defense Forces (IDF) after Hamas militants launched an attack against Israel from the Gaza Strip on 07 October. Israel has warned all citizens of the Gaza Strip to move to the south ahead of an expected invasion. EPA-EFE/MOHAMMED SABER

Le mani di Hamas contro le indagini

Come ricordato dal report di HRW, un funzionario di Hamas sosteneva che i resti rinvenuti sarebbero stati mostrati al mondo per dimostrare il colpevole, ma niente di tutto ciò è avvenuto fino ad oggi. Al contrario, un leader di Hamas aveva riferito che i resti nell’ospedale di Gaza si erano “vaporizzati”.

L’Ong ricorda, in un capitolo del report, il problema documentato dei razzi palestinesi che “fanno cilecca”, causando numerose vittime civili nella popolazione palestinese. Per HRW risulta tuttavia difficile documentare i danni del cosiddetto “fuoco amico”, soprattutto perché le autorità palestinesi e Hamas impediscono che vengano effettuate indagini indipendenti. Nell’agosto 2022, due giornalisti palestinesi che indagavano su uno di questi razzi vennero arrestati dalle autorità di Gaza.

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