Liberati 11 ostaggi israeliani: due donne e nove bambini. «Hanno incontrato leader di Hamas nei tunnel»

Raggiunto un accordo per prolungare di altri due giorni il cessate il fuoco

Sono 11 gli ostaggi liberati da Hamas oggi 27 novembre, tra cui diversi bambini. L’esercito israeliano ha confermato che tutti sono già stati riportati nel kibbutz Nir Oz, da cui erano stati rapiti nell’attacco del 7 ottobre. Secondo un portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, tra gli ostaggi israeliani con doppia cittadinanza ci sono tre cittadini francesi, due tedeschi e sei argentini. Tra i nove bambini e due donne c’è Karina, che torna a casa con le figlie Mika e Yuval di 18 e 11 anni. E Sharon Aloni-Kuonio, liberata assieme alle due figlie gemelle di tre anni Emma e Yuli. Come riporta Haaretz, gli ostaggi hanno raccontato che durante il periodo di detenzione hanno incontrato anche il leader di Hamas, Yahya Sinwar.


Altri due giorni di cessate il fuoco

Hamas e Israele avrebbero trovato l’accordo per prolungare la tregua e Gaza per altri due giorni. Lo fa sapere il portavoce del ministro degli Esteri del Qatar Majed al Ansari. Oggi, nel quarto e ultimo giorno di cessate il fuoco e scambio di prigionieri, verranno rilasciati 11 ostaggi israeliani, tra i quali nove bambini e due madri. Sulla tregua tra Israele e Hamas l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, chiede un prolungamento per «renderla sostenibile e duratura mentre si lavora per una soluzione politica». Nel pomeriggio fonti egiziane avevano anticipato la possibilità di una estensione della tregua di 48 ore, con lo scambio di 10 ostaggi israeliani e 30 detenuti palestinesi al giorno. L’accordo potrebbe prevedere, come quello precedente, la fornitura di aiuti umanitari, il divieto di sorvolo di droni israeliani sulla striscia e il cessate il fuoco.


Le trattative sull’ultima tranche di ostaggi

Oggi è il quarto e ultimo giorno di tregua tra Israele e Hamas. In giornata dovrebbero esser rilasciati 11 ostaggi finiti nella mani dell’organizzazione terroristica dal 7 ottobre scorso. Lo Stato israeliano ha già ricevuto una lista di nomi ma sono in corso intensi negoziati per modificare l’elenco. I funzionari – riferisce la testata Ynet – ritengono problematica la lista comunicata nella notte a Israele. Si lavora anche per una estensione di almeno ulteriori 24 ore del cessate il fuoco ma su questo versante la diplomazia sta già lavorando da giorni. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal l’Egitto e il Qatar stanno mediando colloqui per estendere la tregua e ampliare l’elenco degli ostaggi includendo gli uomini anziani che, potrebbero essere rilasciati insieme a donne e bambini, seguiti dai resti degli israeliani uccisi. Hamas per ora, riferisce il quotidiano americano, ha rifiutato l’ipotesi del rilascio di uomini israeliani non anziani, anche se molti di loro sono solo civili. C’è però una speranza sul prolungamento della tregua: una fonte vicina ad Hamas ha detto all’Afp che il gruppo ha è favorevole ad una proroga «da due a quattro giorni». L’accordo per il cessate il fuoco, negoziato dal Qatar con il sostegno di Stati Uniti ed Egitto, ed entrato in vigore venerdì, prevede finora quattro giorni di tregua, il passaggio di aiuti umanitari a Gaza e il rilascio di 50 ostaggi, sugli oltre 200 ancora detenuti a Gaza e 150 prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Secondo quanto riporta Al Jazeera Tel Aviv sta aspettando la risposta di Hamas sul possibile prolungamento della tregua per un ulteriore giorno in cambio del rilascio di altri 10 ostaggi.

Il problema di liberare altri ostaggi oltre l’accordo di Hamas: la loro localizzazione

Il problema della liberazione di ulteriori ostaggi sta tutto nelle parole del primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani, che ha dichiarato al Financial Times che Hamas per estendere il cessate il fuoco temporaneo deve localizzare decine di ostaggi, tra cui donne e bambini, trattenuti da altri civili e fazioni nella Striscia di Gaza. Questo perché, secondo quanto riferisce Al-Thani ci sono sequestrati sì, ma non nelle dirette mani di Hamas. Nel grande scacchiere della diplomazia si inserisce inoltre anche la Cina. Il capo della diplomazia cinese Wang Yi sarà a New York in settimana per tenere una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sul conflitto. «Come presidenza di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la Cina terrà il 29 novembre un incontro ad alto livello sulla questione israelo-palestinese», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, aggiungendo che il ministro degli Esteri cinese sarà anche a capo dell’evento. Oggi il premier israeliano incontra anche il miliardario Elon Musk, appena atterrato a Tel Aviv.

(in copertina l’IDF ha completato i preparativi per ricevere gli ostaggi rilasciati al loro ritorno in Israele dalla Striscia di Gaza. In foto le cuffie per gli ostaggi liberati a bordo dei velivoli militari. Foto ANSA/IDF )

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