Omicidio Giulia Cecchettin, il legale della sorella: «A Turetta va contestata l’aggravante dello stalking»

Secondo l’avvocato Nicodemo Gentile, il giovane ha messo in atto un «assedio psicologico che ha provocato ansia alla vittima»

L’avvocato di Elena Cecchettin Nicodemo Gentile ha dichiarato che l’omicidio di Giulia da parte di Turetta è aggravato dallo stalking. Il legale sostiene che Turetta abbia dimostrato di essere un molestatore assillante: «Il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono ‘fame di possesso’ verso la nostra Giulia». Gentile fa riferimento agli episodi raccontati dalla stessa Elena e accaduti dopo la rottura tra i due. Si tratta, secondo lui, di «un assedio psicologico che aveva provocato nella ragazza uno stato di disorientamento e di importante ansia». E dimostra «un uso padronale del rapporto che ha spinto il Turetta prima a perpetrare reiterate azioni di molestie e controllo, anche tramite chiamate e messaggi incessanti, e poi, in ultimo l’omicidio, al fine di gratificare la sua volontà persecutoria». Oggi alle 10 si svolgerà l’interrogatorio della Gip Benedetta Vitolo nel carcere di Verona. La consistenza o meno delle aggravanti servirà a determinare la pena di Turetta. Gli inquirenti pensano già di contestargli la predeterminazione. Oggi si è svolto l’interrogatorio di garanzia: il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha anche confermato quanto ammesso alla polizia tedesca, secondo quanto ha riferito il suo legale.


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