La svolta di Toninelli, ora vuole essere pagato per il ruolo nel M5s: la proposta che irrita i grillini

L’organo è deputato a decidere sulle sanzioni o le espulsioni da camminare agli iscritti pentastellati. Istituito nel 2016, ha sempre operato gratuitamente

Dopo due legislature, Danilo Toninelli è tornato a lavorare per la compagnia assicurativa di cui era dipendente. È una delle poche regole delle origini grillini che ancora regge nel Movimento 5 stelle, quella del limite dei due mandati. L’ex ministro dei Trasporti, tuttavia, ha mantenuto un incarico per i grillini: è membro – insieme all’ex ministra Fabiana Dadone e all’attuale presidente della Vigilanza Rai Barbara Floridia -, del collegio dei probiviri. L’organo è deputato a dirimere le controversie che riguardano gli iscritti, commina sanzioni e decide sulle espulsioni. Sebbene siano ormai passati i tempi in cui fioccavano punizioni per i 5 stelle che non aderivano alla linea, il collegio dei probiviri è tornato al centro delle attenzioni per una proposta che sarebbe arrivata proprio da Toninelli. Ovvero, riporta il Corriere, l’ex ministro avrebbe chiesto ai vertici grillini di prevedere un gettone di presenza per le riunioni dell’organo. Il motivo sarebbe la complessità di alcuni dossier che richiederebbero molto tempo. Il giornalista Emanuele Buzzi scrive che l’ipotesi ventilata da Toninelli non è stata accolta con piacere dall’inner circle di Giuseppe Conte.


Anche perché, dal 2016 ad oggi, il collegio dei probiviri ha sempre operato gratuitamente. Ma come raccontato alcuni pentastellati al Corriere, il lavoro che tocca ora a Toninelli, e alle altre due colleghe, pare essersi complicato: «Spesso alcuni casi necessitano di molto tempo e di decisioni delicate, anche legalmente». Eppure negli anni Toninelli si era distinto per le sue battaglie per tenere bassi i costi della politica. Quando si seppe che Mario Draghi si era dimezzato lo stipendio, Toninelli commentò: «È diventato grillino». Nel 2020, davanti a un gruppo di contestatori in un bar perse la pazienza e urlò: «Mi dimezzo lo stipendio da sette anni, non devi rompermi il ca***». Appena pochi mesi fa aveva attaccato i deputati siciliani che si erano aumentati lo stipendio. Ma i tempi evidentemente sono cambiati, anche per Toninelli.


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