La nonna campana, la wedding planner russa, il cooperante dei migranti. Ecco chi c’è dietro l’acquisto di miliardi di crediti del Superbonus
C’è la nonna originaria di Quindici (77 anni). Ma anche il ventiduenne ancora iscritto ad Economia. C’è un piccolo imprenditore bulgaro residente a Bucarest. E il consulente di azienda che si è messo in proprio con le due figlie. C’è il dirigente piemontese dell’Associazione generale cooperative che gestisce una cooperativa di accoglienza di migranti. E c’è pure una signora russa che organizza matrimoni in località turistiche italiane. Hanno tutti una passione in comune: il Superbonus 110%. Ognuno di loro è azionista di veicoli societari (Spv) che dalla scorsa primavera sono nati come i funghi in Italia per rilevare i crediti di imposta del superbonus e dei bonus edilizi per cartolarizzarli. Fino ad oggi hanno già rilevato circa 15 miliardi di euro con operazioni pubblicate sulla Gazzetta ufficiale. Ma nessuno dei protagonisti era conosciuto dal mondo finanziario.
La nonna campana di Busto Arsizio
Una delle prime a muoversi su questa strada è una nonna originaria di Quindici (Av), ma residente a Busto Arsizio: si chiama Maria Vivenzio, ed ha fondato undici società veicolo per la cartolarizzazione dei crediti di imposta. Quasi tutte girano intorno al nome Castione spv (a cui si aggiunge un numero per differenziarle). Due di queste, la prima e la seconda- sono state inserite nell’elenco della Banca di Italia delle Spv che compiono operazioni di cartolarizzazione dei crediti di imposta (via Nazionale spiega che quell’elenco però è compilato ai soli fini statistici). Anche un’altra del gruppo della nonna- la Castione 4 spv, è inserita in quell’elenco, ma dopo avere cambiato nome in Ethica spv e avere reintestato le azioni a una fiduciaria. Il 3 agosto scorso la Castione spv ha rilevato 625,6 milioni di crediti di imposta “pro soluto” da un lunghissimo elenco di aziende di costruzione e imprese edili. La Castione 2 spv (anche questa appartenente alla Vivenzio) il 23 settembre scorso ha pubblicato analoga operazione per 734 milioni di euro. Il 31 ottobre ha poi fatto aumentare l’importo segnalando che «gli stessi Cedenti hanno ceduto anche il maggiore credito fiscale derivante dalla plusvalenza del dieci per cento sull’ammontare complessivo dei lavori eseguiti, e pertanto per l’importo aggiuntivo di euro 73.507.498,30». Complessivamente, quindi, la nonna di Quindici ha rilevato crediti per poco meno di 1,5 miliardi di euro.
Il cooperante dell’accoglienza migranti
Due altre società-veicolo per la cartolarizzazione, la Icaro Spv e la Icaro 2 Spv, sono intestate alla persona fisica di Alberto Garretto, un dirigente della Agci piemontese residente nell’astigiano. Garretto è stato per anni sia consigliere che presidente della cooperativa sociale l’Angolo di Modena nata come comunità terapeutica «per persone affette da ritardi mentali, disturbi mentali o che abusano di sostanze stupefacenti», ma poi specializzatasi nell’accoglienza di richiedenti asilo e migranti su convenzione con Stato o enti locali. Al momento solo la prima Icaro SPV ha pubblicato il 14 settembre scorso sulla Gazzetta Ufficiale, foglio delle inserzioni, l’avvenuto acquisto di crediti imposta Superbonus rilevando 51 contratti per un controvalore di 1,044 miliardi di euro. Le SPV di Garretto hanno sede a Bologna, allo stesso identico indirizzo di un’altra società appena aperta per lanciare cartolarizzazioni superbonus. Si tratta della Gesti service spv, che il 3 agosto scorso ha pubblicato un’operazione di acquisto di 270 milioni di crediti superbonus. Il veicolo appartiene all’omonima società di recupero crediti condominiali di cui è proprietario Gerardo Alfonso Galasso, nato e domiciliato a Salza Irpina (Av). La Gesti service spv ha spiegato ad Open che “i cantieri che abbiamo cartolarizzato sono cantieri già da noi gestiti con aziende connesse alla nostra organizzazione da anni, ed è insieme a loro che abbiamo deciso di trovare una nuova fonte di finanziamento per terminare le opere, visto che il circuito finanziario tradizionale era ed è in sofferenza per la conversione dei crediti”. Galasso precisa che “non è affatto una operazione commerciale o speculativa”.
L’universitario che punta miliardi di euro
Fra i protagonisti del nuovo business sul superbonus c’è anche un ragazzo universitario di Economia a Milano, che ha appena 22 anni: Edoardo Francesco Barzago. Ha fondato cinque veicoli per le cartolarizzazioni dei crediti di imposta dei superbonus: Pietra Cubica spv, Pietra Aragonese spv, Pietra Grezza spv, Pietraferma spv e Pietradangolo SPV. A riviste specializzate in finanza già nel 2022 ha spiegato di ritenere che questo fosse il business del momento. E nell’ultimo articolo che lo riguarda si citano 3,2 miliardi di euro di crediti di imposta già rilevati. Sulla Gazzetta Ufficiale in realtà sono state pubblicate con quei nomi due sole operazioni. La prima il 31 agosto scorso a nome di Pietra D’Angolo SPV per 804,744 milioni di euro. La seconda operazione è stata pubblicata il 7 novembre scorso, quando Pietra Grezza SPV ha comunicato un’operazione da 1,533 miliardi di euro.
La wedding planner russa e il commerciante bulgaro
C’è anche una russa trapiantata nel cremonese, Yulia Prokofyeva, fra i protagonisti della fase due del superbonus, quella delle cartolarizzazioni. Si occupava di organizzazioni di matrimoni e di eventi sui laghi del Nord Italia e nelle principali località turistiche. E portava il meglio del made in Italy alimentare sulle tavole russe. Prima con la pandemia e poi con la guerra in Ucraina e le sanzioni al suo paese di origine quella attività è diventata quasi impossibile. Così la bionda signora russa il 15 giugno scorso ha costituito dal notaio Luigi Maglione di Calepio (Bg) la Italy lux finance SPV per la cartolarizzazione dei crediti di imposta dei bonus edilizi. E sulla Gazzetta ufficiale del 9 dicembre scorso è stata pubblicata la sua prima operazione: acquisto di crediti di imposta per 128,7 milioni di euro. Dall’est Europa il superbonus ha attratto anche Mihail Evlogev, nato e domiciliato in Bulgaria. Ha fondato la SPV Finance srl con sede a Roma e il 22 giugno scorso ha pubblicato una prima operazione da 27,6 milioni di euro. Assai più rilevante la seconda operazione pubblicata il 24 agosto scorso, rilevando crediti di imposta pro soluto per un valore di 1,7 miliardi di euro.
In attesa delle vere cartolarizzazioni
Le operazioni preliminari sono state avviate da molte società nate in questi ultimi mesi. Fra queste vale ancora la pena di citare il gruppo di SPV fondato da un consulente aziendale- Marco Pieri- insieme alle figlie Anna e Claudia. Sono tre società che variano la punteggiatura sul nome di Cre-di SPV (le altre sono Cre:di e Cre.di) e il 18 luglio scorso hanno pubblicato la prima operazione rilevando crediti superbonus per 1,835 miliardi di euro. C’è anche la Ventitrè SPV del cagliaritano Giovanni Sanna che il 3 ottobre scorso ha pubblicato analoga operazione da 444,88 milioni di euro. Come si vede nessuno dei protagonisti che abbiamo citato era personaggio noto alle cronache finanziarie, né è facile immaginare con quali soldi abbiano potuto compiere operazioni di questo valore anche se quei crediti sicuramente non sono passati di mano al valore nominale (in questo momento di solito vengono svalutati del 70% circa). Non si conoscono ancora le vere e proprie operazioni di cartolarizzazione che dovranno trasformare quei crediti di imposta uniti a titoli di Stato o ad altri prodotti finanziari in una obbligazione da piazzare sul mercato. Il gran movimento non è sfuggito però ad autorità di vigilanza e alla stessa Guardia di Finanza che – secondo quanto risulta ad Open – sta “monitorando” tutte queste operazioni.
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