Superbonus, Giorgetti blocca: nessuna proroga. Ma nella maggioranza si tratta ancora. Meloni: «Un macigno sui conti italiani»

La nota del Mef smentisce ogni ricostruzione stampa ma a Palazzo Chigi si valutano alcune ipotesi. E ora sul caso del giorno interviene la premier

«L’Italia eredita il Superbonus» che è «macigno sui conti» ma «si presenta con le carte in regola». Alla fine è intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue, sull’argomento del giorno: superbonus sì o no? Il no alla proroga lo ha imposto stamane Giancarlo Giorgetti. Tre righe, scarne, dal ministero dell’Economia, per fermare l’ipotesi di una estensione della misura. «Il ministero dell’Economia esclude (e smentisce) qualsiasi ipotesi di proroga del superbonus circolata in queste ore e pubblicata da alcuni organi di stampa», recita il messaggio. Stamane Il Messaggero parlava di una proroga di due mesi per i condomini, una strada più volte bocciata. Ma in realtà si parla di un emendamento sulla Sal, stato avanzamento dei lavori. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha predicato cautela dopo l’uscita del ministero dell’Economia: «Sul Superbonus stiamo ancora discutendo perché è una misura costata 130 miliardi, una vera voragine per i conti dello Stato. È un tema su cui ci si deve muovere con molta, molta accortezza, prima di scrivere una norma e di garantire che venga approvata dal Parlamento. Quindi bisogna fare riflessioni molto accurate, perché si tratta di misure che costano un sacco di soldi». Collegandosi alle parole di Ciriani, il senatore forzista Dario Damiani, ha detto: «C’è un’apertura ancora del governo in questo senso, e se c’è apertura andiamo avanti, altrimenti se ci sarà chiusura ci ritireremo tutti senza problemi».


Barelli (Forza Italia): «Serve una proroga il governo ne tenga conto»

Anche Forza Italia ha precisato la sua posizione tramite il capogruppo alla Camera Paolo Barelli: «Va perseguito in modo duro chi ha abusato di questo strumento e addirittura ha truffato lo Stato. Ma al contempo FI ritiene che i cittadini e le aziende oneste che ora sono in difficoltà debbano poter avere una proroga, seppur contenuta, del Superbonus». Lo stop del Mef? «Io ritengo che il governo debba tenere in considerazione la necessità di cittadini, condomini e aziende oneste di poter completare le opere». Sembra che nel governo ancora non ci sia una linea chiara sul provvedimento che ha creato non poche difficoltà alle tasche dello Stato. «Sul Superbonus abbiamo diverse versioni» di emendamento, ha detto il senatore Dario Damiani (FI), relatore della manovra in Senato. «Ma se il governo dice che non ci sono risorse da poter mettere certamente dovremo andare su una forma che non sia onerosa. Noi non facciamo un’azione contro, ma in accordo con il governo e la maggioranza», spiega. «c’è un’opzione sullo stato avanzamento lavori straordinario e uno di proroga di due mesi, che è oneroso. Però il governo deve essere d’accordo, se non è d’accordo non si può fare», ha precisato.


Cosa è successo prima della nota del Mef

Il messaggio del Mef arriva quando sulle agenzie compare un emendamento, presentato dal relatore della manovra Guido Liris (FdI). Prevede non una proroga ma «una Sal (stato di avanzamento lavori) straordinaria» al 31 dicembre. Non è oneroso e «fissa la possibilità di arrivare ai primi 10 giorni di gennaio 2024 con tutta la documentazione per salvaguardare l’agevolazione sui lavori fatti entro fine anno». Serve per Liris al «completamento dei lavori». L’iniziativa emersa la mattina del 12 dicembre non riguardava una proroga dei lavori, ma una dilazione del tempo per – fino al 10 gennaio – per documentare quanto realizzato fino all’ultimo giorno utile del 2023. Per i lavori rimanenti nel 2024 la detrazione resterebbe al 70%. «Il 110% rimane, dunque, “cristallizzato” al 2023, ma con il Sal straordinario si documenta una percentuale di lavori che non deve essere più il completamento al 100%, ma su quel 70-80-90% di avanzamento si applica il 110% e per la parte rimanente il 70% nel 2024», ha spiegato Liris all’Ansa.

Le reazioni dell’opposizione

«Il mattino ha l’oro in bocca nel Centrodestra. Ore 9.15: Forza Italia, mediante la deputata Mazzetti, ci dice che è pronta la proposta per una proroga di qualche mese del Superbonus 110% per i condomini. Ore 10.50: il senatore di FdI Liris, con rullo di tamburi, fa sapere al mondo che è allo studio un “Sal straordinario”. Ore 11.18: il Mef smentisce subito ogni bramosia dei parlamentari di Centrodestra su eventuali proroghe dell’agevolazione. Assistiamo in queste ore a un “tiro alla fune” interno alla maggioranza che ha del grottesco. Sullo sfondo restano migliaia di cantieri aperti e decine di migliaia di imprese edilizie che rischiano di finire gambe all’aria. Siamo alla farsa più oscena», ha dichiarato in una nota il vicecapogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo. Su X il senatore Antonio Misiani, responsabile Economia del Pd: «Dei quattro emendamenti annunciati dal governo, è ancora disperso quello sulle infrastrutture. Aleggia un emendamento dei relatori sul Superbonus, che il Mef avrebbe però stoppato. Un gran caos. La verità è che la legge di bilancio è pessima. Scritta sulla sabbia, di corto respiro, iniqua e inefficace. In una parola: indifendibile. La destra ne è consapevole e tenta di parlarne il meno possibile, riducendo al minimo anche la discussione parlamentare. Nel frattempo, litigano nelle segrete stanze per piantare qualche inutile bandierina. È uno spettacolo deprimente. Lontano anni luce dalla retorica grottesca del governo e della maggioranza».

Leggi anche: