Alla vigilia della ratifica parlamentare in Albania dell’accordo Rama-Meloni sui migranti, la Corte costituzionale albanese ha annunciato la sospensione delle procedure per l’approvazione del protocollo. Era stata chiamata in causa da due ricorsi presentati separatamente dal Partito democratico albanese e altri 28 deputati schierati a fianco dell’ex premier di centrodestra Sali Berisha. Questi ultimi sostengono che l’accordo tra Italia e Albania «viola la Costituzione e le convenzioni internazionali» alla quale il Paese della Penisola balcanica aderisce. «Il collegio dei giudici riunitosi oggi (mercoledì 13 dicembre, ndr) ha considerato che i ricorsi presentati rispettano i criteri richiesti ed ha deciso di esaminarli in seduta plenaria», ha detto la presidente della Corte, Holta Zaçaj. La decisione dell’organo albanese comporta automaticamente che le procedure parlamentari per la ratifica dell’accordo «vengano sospese fino a quanto la Corte non si esprimerà con una sentenza», per la quale ha tempo tre mesi dalla data della presentazione del ricorso. Entro, quindi, il prossimo 6 marzo. Mentre la prima seduta della Corte costituzionale è prevista per il 18 gennaio.
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