Crosetto alla Camera: «Sono preoccupato da una magistratura che si vuole sostituire al Parlamento» – Il video

«Alcune tendenze interne alla magistratura mi preoccupano, giusto che la politica si confronti» dice il ministro della Difesa alla Camera

E’ la seconda informativa in poco tempo, quella che il titolare della Difesa Guido Crosetto tiene questa mattina, 19 dicembre, alla Camera dei deputati. Il tema parte sempre dall’intervista concessa al Corriere della Sera in cui parlava di riunioni di magistrati che parlavano di attacco al governo: «Ho detto – inizia il ministro – che mi era stato riferito che in varie riunioni della magistratura, non ho mai detto che fossero segrete, venivano dette delle cose che dal mio punto di vista erano preoccupanti e dovevano far riflettere la politica. Sono contento che ne parliamo oggi alla Camera». E aggiunge: «Il mio non è stato un attacco alla magistratura, le mie sono state riflessioni e preoccupazioni riguardo ad alcune tendenze che vedo emergere non in modo carbonaro ma in modo molto evidente». Quindi, il titolare del dicastero della Difesa, legge alcune frasi tratte dagli atti congressuali delle correnti dell’Anm. «Avrei potuto leggerne centinaia», aggiunge, parlando di una magistratura che «si sente sotto attacco, quando nessuna componente dello stato dovrebbe sentirsi sotto attacco»: «Nella mediocrità della politica dobbiamo assumerci la responsabilità della saggezza»; oppure: «Ci hanno onorato dell’autonomia e dell’indipendenza perché ogni qual volta le maggioranze contingenti mettano in pericolo i diritti, il ruolo della magistratura deve essere un riequilibrio a tutela dei diritti»; o: «Il magistrato emette provvedimenti giustamente non monolitici nell’interpretazione dei conflitti»; e, ancora: «I magistrati possono osservare i conflitti e poi tornare sul proprio scranno e agire in modo parziale».


«Non sono un esperto», dice ancora Crosetto, «il giudizio può essere differente, ma è importante che definiamo le regole. La rappresentanza appartiene all’aula, non alla magistratura e neppure al governo, per la costituzione appartiene al parlamento e a nessun altro». I magistrati esercitano una «funzione», accertano «i diritti sanciti dalla legge, questo è l’ambito che gli attiene». «Non penso che la magistratura abbia il diritto di dire che di fronte alle maggioranze variabili questa si deve sostituire al parlamento con l’interpretazione della legge in tribunale».


Le repliche

La discussione è tutt’altro che conclusa. Debora Serracchiani del Pd, torna al contenuto dell’intervista del 26 novembre, spiegando che il problema, per i dem, è e resta la frase in cui Crosetto dice: «L’unico grande pericolo è quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra: l’opposizione giudiziaria». Serracchiani aggiunge poi che le frasi che il ministro considera pericolose, in cui si parla di riequilibrio della maggioranza, «attiene a tutte le componenti dello Stato indipendenti dal governo e dalla maggioranza parlamentare, e quindi anche alla magistratura»: «Ci preoccupa di più una giustizia che tende ad allinearsi al potere e a non mandare a processo i potenti». Valentina D’Orso, del Movimento cinque stelle, parla di dichiarazioni del ministro «strampalate e dannose», «la magistratura interpreta le leggi, è una prerogativa costituzionale e non c’è nulla di eversivo in questo»: «Se si preoccupa dell’andamento della giustizia perché non batte i pugni in consiglio dei ministri per aumentare i finanziamenti destinati ai magistrati».

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