«Sei in punizione: mandami una foto nuda»: il giocatore di pallavolo sotto inchiesta per pornografia minorile

Stefano Catena, 31 anni, ha giocato a Roma, Mondovì e Civitavecchia. La procura chiede il rinvio a giudizio

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio del pallavolista Stefano Catena per pornografia minorile. Il giocatore è accusato di aver chiesto a una ragazzina di 11 anni, che allenava, foto in cui era ritratta nuda. Lo avrebbe fatto allo scopo di «punirla» di piccoli atti di autolesionismo. Catena, 31 anni e attualmente senza squadra, ha giocato a Roma, Mondovì e Civitavecchia. A spiegare la vicenda, racconta l’edizione romana del Corriere, è stata proprio la ragazzina in una testimonianza: «I miei genitori stavano attraversano un momento difficile e io avevo paura che fosse colpa mia. Per questo mi graffiavo, mi facevo piccoli tagli. L’allenatore si arrabbiava e mi ordinava di mandargli una mia foto nuda ogni volta che lo facevo: era un castigo».


Il castigo

Le foto risalgono al periodo tra il 2015 e il 2016. Catena se le faceva mandare tramite Facebook. La scusa per la prima è stata un provino per una squadra di pallavolo. L’uomo domanda all’11enne uno scatto per vedere quanto è sviluppata. Poi i due non si sentono per qualche tempo. Quando si incontrano di nuovo, la ragazzina le spiega il periodo difficile che sta passando in famiglia. Lui le dice che ad ogni “errore” nella vita quotidiana dovrà mandargli una foto. Lei a un certo punto interrompe gli invii. E Catena la minaccia: le dice che parlerà con sua madre. Poi durante un corso di teatro a scuola racconta che una sua amica ha avuto una relazione con un giocatore di 22 anni. La maestra lo fa sapere ai genitori. Che scoprono sul telefono della figlia i messaggi. . Catena scrive: «Allora ti punisco». La ragazzina: «Ok, quale foto?».


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