Abolizione del numero chiuso, dallo stop alle domande di cultura generale alle lezioni online: le proposte di FdI e Lega per i nuovi accessi a Medicina

Torna in Parlamento il dibattito per modificare i test di ingresso a Medicina: ecco cosa prevedono i Ddl avanzati dai senatori di Meloni e Salvini

Mentre la ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini è al lavoro sul nuovo decreto per mettere in soffitta l’esperienza dei Tolc, i test online per l’ingresso alla facoltà di medicina, in Parlamento torna la proposta di abolire il numero chiuso. In Senato sono stati depositati due disegni di legge (n. 915 e n. 942): uno da Fratelli d’Italia e l’altro dalla Lega. Prosegue ormai da anni l’acceso dibattito sulle modalità di accesso a medicina nel tentativo di bilanciare l’aspirazione all’eccellenza accademica e sanitaria con una valutazione più equa e inclusiva degli studenti. Le due nuove proposte di legge partono entrambe dal presupposto che l’attuale sistema di accesso programmato a medicina si è dimostrato «rigido e difettoso» e «incapace a selezionare con equità e merito gli studenti più bravi e motivati». I due disegni di legge partono quindi dagli stessi assunti, ma propongono due scenari diversi. La differenzia sostanziale è che quello di FdI dà per scontato il numero programmato, ma prevede un test diverso, mentre quello della Lega punta all’abolizione definitiva del numero chiuso seguita da una riformulazione delle attività formative dentro gli atenei.


La proposta di FdI

Più nel dettaglio, per FdI l’accesso a medicina dovrebbe funzionare con il seguente iter: gli studenti devono presentare domanda all’università entro il 30 giugno di ogni anno, ma devono prima iscriversi a un semestre comune con la laurea in Biotecnologie mediche, L-2, o in Scienze motorie e sportive, L-22. In questi sei mesi dovranno sostenere un esame di biologia, uno di anatomia umana e uno di autovalutazione psico-attitudinale. Quest’ultimo non sarà, però, oggetto di valutazione. Chi li supera può fare domanda di partecipazione al test di medicina di gennaio che determinerà una graduatoria nazionale in base al numero programmato. E il test si svolgerà con quiz a risposta multipla su fisica, medicina, biologia e principi di anatomia umana. Via invece le domande di cultura generale, considerate dal partito di Giorgia Meloni obsolete e inefficaci nel selezionare gli studenti.


La proposta della Lega

Più netta la posizione della Lega che punta all’abolizione del numero chiuso, accompagnata da una riorganizzazione delle attività formative. Quanto a quest’ultimo aspetto prevedono di introdurre la possibilità di svolgere le lezioni frontali a distanza, garantendo però una turnazione tra gli studenti che assicuri lo svolgimento del 50% delle lezioni in aula, «affinché siano garantiti la socialità e il rapporto con gli insegnanti e l’università». Eccezione per le esercitazioni di anatomia umana che dovranno essere svolte solo in presenza e a gruppi. L’obiettivo è evitare eventuali problemi di insufficienza di aule o di sicurezza. Il ddl stabilisce inoltre l’inserimento di meccanismi selettivi al fine di individuare delle quote minime di esami da superare per poter proseguire il corso. Infine, nell’ultimo articolo viene riconosciuto che questa proposta implica nuovi costi e che, pertanto, questi cambiamenti possono essere introdotti solo a seguito di altre leggi che stanzino le risorse necessarie. Una visione più consapevole di quella annunciata dal leader della Lega, Matteo Salvini, in campagna elettorale quando, nel lanciare la proposta di eliminare il numero chiuso a medicina, parlò di «costo zero per lo Stato», ignorando gli oneri dovuti all’assunzione di più insegnanti e di altro personale necessario e all’investimento di nuovi spazi.

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