Scandalo in Spagna per una donna nuda al posto di Cristo in croce. L’idea della parrocchia di Vigo per discutere di «cristologia femminista»

Protestano le comunità religiose più conservatrici, che chiedono di annullare gli incontri

Un manifesto che annuncia l’inizio di un corso di «cristologia femminista» con una foto- da molti ritenuta blasfema- di una donna nuda crocifissa come Gesù Cristo. Fa scandalo in Spagna l’ultima iniziativa della parrocchia del Cristo de la Victoria a Vigo in Galizia, sulla costa nord occidentale non lontana da Santiago di Compostela e da uno dei cammini dei pellegrini. Il corso è organizzato da «donne cristiane galiziane» ed è approvato dal parroco, tanto che è stato l’account sul social X della parrocchia a darne per la prima volta notizia l’11 dicembre, ma nessuno allora aveva notato quel manifesto.


Cinque incontri catto-femministi

Non è ben chiaro cosa voglia essere la «cristologia femminista», e le donne galiziane che hanno organizzato il corso sono state piuttosto avare di particolari. Hanno spiegato che non seguiranno un testo in particolare, ma che ogni volta sarà deciso cosa leggere nel ciclo di cinque incontri già programmati per il 29 gennaio, il 26 febbraio, il 25 marzo, il 29 aprile e il 27 maggio 2024. Si chiede di confermare la partecipazione entro il 15 gennaio in modo che ci sia tempo per inviare il primo testo su cui si rifletterà nell’incontro di esordio.


Quella vecchia copertina de L’Espresso

Quel manifesto però ha fatto scandalo dopo che la stampa qualche giorno fa ne ha dato notizia, con alcune comunità religiose più conservatrici che hanno chiesto di cancellarlo e revocare gli incontri. L’immagine è comunque quella di una statua e non una fotografia come quella della copertina de L’Espresso sull’aborto che fece scandalo in Italia nel lontanissimo gennaio 1975 (riproposta recentemente dal settimanale). Lo scalpore però nasce dal patrocinio della parrocchia, che non è nuova ad iniziative controcorrente. Lo stesso account X del Cristo de la Victoria in questi mesi ha sposato tutte le battaglie di ong a favore della popolazione di Gaza contro la campagna militare di Israele. E ha sempre sposato le battaglie dei gruppi ambientalisti più radicali.

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