Il servizio di Report sul padre di Giorgia Meloni: «Era un uomo del boss Senese»

Francesco Meloni detto Franco e le accuse di un collaboratore di giustizia. Il viaggio a Minorca con 1.500 chili di droga

La puntata di Report di domenica 14 gennaio sarà dedicata a Francesco Meloni, il padre della premier morto nel 2012. Giorgia Meloni ha raccontato nella sua autobiografia di non avere rapporti con lui dal 1988. All’epoca aveva 11 anni. Nato a Roma il 10 novembre 1941, era figlio di un regista e di un’attrice radiofonica. Dopo un matrimonio alle spalle, ha avuto due figlie (Giorgia e Arianna Meloni) da Anna Paratore, segretaria del suo studio professionale. Nel 1981 si trasferisce a La Gomera, un’isola delle Canarie e incontra una terza compagna da cui avrà altri due figli. La storia della trasmissione di Raitre si concentra sugli anni successivi. E intervista Nunzio Perrella, collaboratore di giustizia ed ex camorrista che ha fatto scattare diverse indagini sulla gestione dei rifiuti in Campania.


Il boss

La Repubblica anticipa oggi i contenuti della puntata di Report. Perrella racconta alla trasmissione di Sigfrido Ranucci di aver conosciuto Francesco Meloni detto Franco nei primi anni Novanta. Ovvero qualche tempo prima del suo arresto, che risale al 25 settembre 1995 nel porto di Maò a Minorca. Nella barca a vela di Franco Meloni la polizia trovò 1.500 chili di hashisch. Perrella sostiene di aver chiesto quantitativi di hashish al boss Michele Senese detto ‘O Pazzo. E che questi avrebbe fatto riferimento a un uomo che con una barca a vela faceva viaggi tra la Spagna e il Marocco fino all’Italia. Il nome che gli viene fatto è quello di Franco. Dopo aver visto la foto di Report, Perrella conferma che si trattava del padre di Giorgia Meloni. E aggiunge di averlo visto insieme a Senese a Nettuno nel 1992. «Ho visto che era proprio il papà di Giorgia Meloni. Sì, sono sicuro». Perrella ha parlato ai magistrati di Franco, e che era finito nel giro di Senese a causa di un vecchio debito.


«Non era una brava persona»

Dopo la separazione dal padre la madre di Giorgia Anna Paratore ha avuto una relazione con Raffaele Matano, che era socio di Franco Meloni in una srl in Spagna. «Se una bambina di 11 anni decide che il padre non lo vuole vedere più e poi lo fa davvero, evidentemente quest’uomo qualcosa ha fatto. Mio padre ha fatto di tutto per non farsi voler bene, stimare. Faccio fatica a dire che era una brava persona». Il quotidiano ricorda che Franco Meloni quando la polizia fermò la sua barca “Cavallo pazzo” nel porticciolo di Minorca lui si attribuì tutta la responsabilità per la droga: «Tutta roba mia. Avevo bisogno di soldi e ho detto sì ad alcune persone. Gli altri non ne sapevano nulla». Alla fine ricevette una condanna di carcere a 9 anni: i suoi compagni di viaggio se la cavarono con quattro. Francesco Meloni aveva investito in Spagna nella ristorazione. Poi si era trovato in difficoltà economiche a causa di investimenti sbagliati.

I corrieri per i clan

Si trattava, secondo fonti della criminalità organizzata, di «un tipo di lavoro che in quel momento veniva richiesto a tanti. Ne furono arrestati parecchi di italiani apparentemente insospettabili che si prestavano a fare i corrieri per i clan». Lui non fece mai i nomi di chi c’era a capo del narcotraffico. Ma la polizia all’epoca andò a controllare la sua barca dopo una soffiata. La Guardia di Finanza italiana aveva all’epoca in piedi un’indagine sul traffico di stupefacenti tra le Baleari e l’Italia. Potrebbe aver girato tutto ai colleghi spagnoli. Una curiosità è che prima della barca di Franco Meloni all’epoca ne venne fermata un’altra con un altro carico di droga. Ma all’epoca tra gli equipaggi non si trovarono collegamenti. Ma c’è chi è pronto a giurare: «Non era un viaggio soltanto. Erano due. Meglio: almeno due».

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