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Vittorio Sgarbi, sequestrato il dipinto di Manetti. Perquisite dai carabinieri le tre case del sottosegretario

12 Gennaio 2024 - 17:57 Redazione
vittorio sgarbi quadro rubato
vittorio sgarbi quadro rubato
Il critico d'arte risulta indagato per riciclaggio di beni culturali. Continua a respingere le accuse. Avrebbe consegnato lui stesso l'opera ai militari

I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio hanno sottoposto a sequestro probatorio, su attività delegata dalla Procura di Macerata, il quadro attribuito a Rutilio Manetti, Seicento senese, “La Cattura di San Pietro” che si trovava nelle disponibilità sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, indagato per riciclaggio di beni culturali. Perquisite tre abitazioni del critico d’arte, che respinge ogni accusa e che ha consegnato spontaneamente il dipinto. Il sequestro, spiegano fonti all’Ansa, è un atto dovuto per compiere tutti gli accertamenti del caso. «Non sta succedendo nulla, non c’è da discutere nulla. Le opere d’arte per farlo vanno viste, per cui ho ritenuto opportuno consegnare il quadro di cui si discute attraverso inchieste giornalistiche alla Procura di Macerata, che potrà fare tutte le analisi che ho già fatto io», ha detto il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, stasera a Conegliano (Treviso), a proposito del quadro la “Cattura di San Pietro”. Lo scopo, per Sgarbi «è la valutazione sull’autenticità del dipinto e sul suo rapporto con la copia che è stata rubata. Io ho sempre sostenuto che il dipinto ha una sua storia ed una sua integrità, e poi c’è una storia che dice che è stato rubato, di cui io non so nulla». «Intanto spero che diano valore alle indagini che ho fatto io – ha aggiunto – ovvero la mia valutazione sull’integrità del dipinto. Poi faranno le loro valutazioni, perché ogni Tribunale decide di fare indagini con i propri periti ed io l’ho fatto con i miei».

L’inchiesta

Il caso è stato raccontato sia dal Fatto Quotidiano sia da Report, che ha raccontato la storia del dipinto. Le altre contestazioni di reati potrebbe riguardare l’ipotesi che il sottosegretario del governo Meloni abbia modificato la tela per farla sembrare diversa rispetto a quello di proprietà di Margherita Buzio, che ha denunciato il furto all’epoca. Al tempo i ladri tagliarono la tela e graffiarono la cornice. Lasciando però un lembo della tela. Nell’opera esposta da Sgarbi a Lucca, più o meno al centro, appare una fiaccola che nell’originale non c’è. Secondo quanto sostenuto dal sottosegretario il dipinto è stato casualmente trovato a Villa Maidalchina, una residenza nobiliare che nel 2000 viene acquistata da Rita Cavallini, la madre di Sgarbi. A Lucca le testate hanno sollevato dubbi sul fatto che non sia stata esposta l’opera originale bensì una riproduzione in alta risoluzione.

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