La Russa visita il Memoriale della Shoah con Liliana Segre ma inciampa sui cronisti: «Antifascismo? Che c’entra, non svilite!» – Il video

Il presidente del Senato magnifica il valore di visite a luoghi della memoria come quello di Milano, poi s’inalbera sull’unica domanda

Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha fatto visita questa mattina al Memoriale della Shoah di Milano, in compagnia della senatrice a vita Liliana Segre, che dai binari soprastanti della Stazione Centrale partì un mattino di 80 anni fa insieme ad altre centinaia di deportati alla volta del campo di sterminio di Auschwitz. «Ciò che è avvenuto è stato senza ombra di dubbio il male assoluto, quindi grazie per averci dato questa testimonianza viva, che vale più di qualunque altro modo di ricordare quei drammatici eventi», ha detto commosso il presidente di Palazzo Madama rivolto alla senatrice a vita dopo la visita. «La ringrazio per questa grande opportunità che ha dato a tutti noi di vivere questa occasione, questo momento, con la passione, col dolore, con la considerazione che cerca di spazzare via quella indifferenza che giustamente lei ha voluto sottolineare nel suo intervento». Poi, parlando con i giornalisti, La Russa ha ricordato di aver già visitato il memoriale dello Yad Vashem a Gerusalemme 15 anni fa, e sottolineato: «Credo che queste visite facciano bene a tutti. Invito tutti a visitare questi luoghi per capire e avere un monito perché tutto questo non possa mai ripetersi. Ho regalato alla senatrice una targa con l’articolo 3 della Costituzione: andatevelo a leggere». Il fondamento dei diritti sanciti dalla Carta, quello citato da La Russa, che recita come segue nella prima parte: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. A proposito di Costituzione, un cronista ha colto l’attimo per chiedere dunque a La Russa se, almeno oggi, non si senta un po’ antifascista. Il presidente del Senato è rimasto di sasso, ha girato i tacchi e sibilato un gelido «Buongiorno a tutti». Poi, prima di lasciare i locali del Memoriale, s’è rivolto seccato al cronista così: «Non svilire queste occasioni». Relazione difficile da inquadrare e «svilente», evidentemente, per il presidente del Senato quella tra la memoria della Shoah e il valore dell’antifascismo. Sipario.


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