Giovanna Pedretti dai carabinieri per il post della recensione, il comandante: «Ha confermato che era vero: sembrava tranquilla»

La ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano era stata sentita in caserma come «persona informata sui fatti», dopo il clamore nato sul suo post. Nell’auto della donna trovate diverse tracce di sangue

Ai carabinieri Giovanna Pedretti aveva ribadito che era vero il post pubblicato su Facebook sulla recensione che ha scatenato il caso che ha travolto la ristoratrice di Sant’angelo Lodigiano. A confermalo è il maggiore Gabriele Schiaffini, che ai microfoni di Pomeriggio Cinque ha spiegato di aver parlato con la ristoratrice sabato 13 gennaio, il giorno prima del ritrovamento del suo corpo senza vita nel Lambro. «La signora era stata invitata la sera precedente in stazione per essere sentita riguardo alla questione – spiega il comandante della caserma di Sant’Angelo Lodigiano – visto l’enorme risalto mediatico che aveva avuto». La donna era stata sentita «come persona informata sui fatti e soprattutto a sua garanzia – spiega il maggiore Schiaffini – abbiamo voluto sentirla per valutare se avesse ulteriori dettagli e altri elementi sulla vicenda». In caserma Pedretti è «apparsa relativamente tranquilla – ha detto il maggiore Schiaffini – È ovvio che, il fatto di essere travolta da un impatto mediatico così forte possa averle destato qualche preoccupazione». In quel colloquio in caserma, la ristoratrice «ci ha confermato che quanto riportato sulla sua pagina Facebook corrispondeva al vero».


Le tracce di sangue nell’auto

All’interno dell’auto di Pedretti, una Fiat Panda trovata parcheggiata nei pressi del fiume Lambro, sono state trovate tracce di sangue. In particolare, sui sedili e sui tappetini. Secondo le indagini, al momento senza ipotesi di reato, la tesi più avvalorata resta quella del suicidio. L’ipotesi ora al vaglio degli inquirenti è che prima di raggiungere il fiume la donna possa essersi tagliata le vene dei polsi. Saranno i rilievi sull’auto della donna, porta sotto sequestro, e l’autopsia sul suo corpo disposta oggi dal procuratore di Lodi Maurizio Romanelli a fugare i dubbi. Le telecamere di videosorveglianza mostrerebbero la macchina di Pedretti allontanarsi da casa sua attorno alle 4 di domenica mattina.


Le frasi su Whatsapp

Pedretti nei giorni scorsi era finita al centro delle cronache per aver risposto a tono a una presunta recensione omofoba e abilista di un cliente della sua pizzeria “Le Vignole”. La polizia ha registrato l’ultimo accesso a Whatsapp alle 9:28 di sabato. «Ti manderò un bacio con il vento, e tu lo sentirai! Ti volterai senza vedermi… ma io sarò lì», sono i versi di Neruda che la donna aveva nelle info sull’app. Quanto al ristorante, invece, per il momento è tutto chiuso. Le saracinesche sono abbassate e vi è un cartello che invita a non lasciare fiori e oggetti davanti alle vetrine. Al momento, non è stato trovato alcun biglietto d’addio della ristoratrice.

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