Legge sul fine vita in Veneto, la Lega è spaccata sul voto. Il sottosegretario Ostellari: «Rispetto Zaia, ma non la penso come lui»

Domani, 16 gennaio, i consiglieri regionali veneti voteranno il progetto di legge sul suicidio medicalmente assistito

«Lo Stato non deve aiutare a morire, ma a vivere nelle migliori condizioni possibili». A dirlo in un’intervista al Mattino di Padova è il sottosegretario alla Giustizia, il leghista Andrea Ostellari, alla vigilia del voto in Veneto sul progetto legislativo «Liberi Subito», presentato dall’Associazione Luca Coscioni, sul fine vita. Per Ostellari, che si è detto «contro l’accanimento e contro l’eutanasia», serve un limite. «Altrimenti il rischio – continua – è che in Italia accada quello che sta accadendo in altri Paesi» come ad esempio «in Canada – precisa – dove pensano all’eutanasia per tossicodipendenti». Domani, martedì 16 gennaio, i consiglieri regionali sono chiamati a votare un progetto di legge che regolamenta le procedure e i tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito. Sul tema il M5s voterà a favore, FdI contro; il Pd è spaccato e la lega divisa. Il presidente della Regione, Luca Zaia, si è detto fin da subito favorevole al testo. Eppure, il partito non è tutto con lui. «Rispetto la posizione del governatore e comprendo gli amministratori, trovandosi in prima linea siano sollecitati a dare risposte», – afferma Ostellari, sottolineando come nella Lega «non ci siano due anime». Bensì «un movimento autonomista la cui vocazione è raccogliere e rappresentare i territori e le loro voci», conclude il sottosegretario.


La replica dell’Associazione Coscioni

Nel pomeriggio è arrivata la replica dell’associazione Luca Coscioni: “Se la Corte costituzionale si fosse limitata a dichiarare la non punibilità, senza prevedere un diritto alla verifica delle condizioni e dunque all’accesso alla morte volontaria, non avrebbe individuato il soggetto titolare delle verifiche mediche e delle modalità di esecuzione. Non avrebbe neanche chiarito il diritto all’obiezione di coscienza, che ha senso di esistere solo se contestualmente esiste un dovere generale dello Stato a una determinata prestazione”, scrivono l’avvocata Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’associazione, assieme a Francesca Del Re.


Lo scontro nella Lega

Ma la tensione cresce soprattutto nella Lega. Il programma di governo del partito, infatti, dice esplicitamente che il Carroccio è contrario all’approvazione di leggi sul fine vita. E contro la proposta veneta si è pronunciata la responsabile del Dipartimento Salute e Famiglia, Simona Baldassarre. Se domani, come annunciato, Zaia voterà contro la linea del partito (che tra l’altro sul punto è la stessa di FdI) rischia di condannarsi politicamente. Niente legge sul terzo mandato, ma anche una exit strategy dalla Regione Veneto molto più difficile da costruire.

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